martedì 23 giugno 2015

Cima di Verosso (2443 m.) da San Bernardo - Val Bognanco - Piemonte

Passeggiata inaspettatamente isolata ed in contesto alpino di grande suggestione. La volontà di evitare la Costa del Dente (molto recensita su internet!!) in favore del versante Nord/Nordovest della Cima di Verosso si è rivelata molto azzeccata  ed incredibilmente avventurosa. Il giro ad anello non è assolutamente difficile ma richiede attenzione per via dei nevai e delle numerose pietraie instabili da affrontare; l'ampia cresta Nord, utilizzata per la discesa, è semplice ma il sentiero è inizialmente di difficile individuazione perché privo di segnavia (alcuni ometti). Grandiosi i panorami su tutta l'area del Sempione e della Val Bognanco, peccato solo per il fastidioso vento che per tutta la passeggiata ci ha accompagnato!!

Note tecniche :

Difficoltà : E/EE

Dislivello : 1080 metri

Sviluppo : 16 Km

Interesse : Paesaggistico

Raggiunta la città di Domodossola, si imbocca la strada che conduce in Val Bognanco, traversando il paese di San Lorenzo e raggiungendo infine la piccola chiesa di San Bernardo, nei cui pressi sorge un'ampio piazzale laddove è possibile parcheggiare. Chiarissimi segnavia (seguire per Lago di Ragozza, Rifugio Gattascosa) invitano a percorrere la bella mulattiera che in circa un'ora conduce al Lago sopracitato e, poco oltre, al Rifugio (1993 metri slm). Si tenga presente che in questo passaggio la solitudine non ha spazio alcuno, la mulattiera pare una lunga distesa di persone che in fila indiana si indirizzano verso il rifugio (sia chiaro, nulla di male!!). Piegando ora a sinistra, ci si indirizza su agevole sentiero alla Bocchetta di Gattascosa, raggiungibile in una ventina di minuti nonostante la neve ancora presente. Qui, la mia disperazione lascia posto allo stupore; l'incredibile folla che in fila indiana aveva fin d'ora caratterizzato il tracciato è d'improvviso sparita, il prato lascia spazio ad un ambiente brullo e selvaggio dominato esclusivamente da roccia, ghiaccio e fantastici laghetti. Inizia qui la vera salita alla Cima di Verosso....
Perdendo leggermente quota ed indirizzandoci a Sud, lambiamo dunque un primo lago dalle acque incredibilmente limpide, iniziando così una lunga ed appagante attraversata su pietraie, nevai e scomodo sentiero che avrà termine in prossimità del più grande specchio d'acqua che si andrà ad incontrare su questo versante. Tutti questi laghetti non trovano apparentemente nome sulle carte geografiche, ma rappresentano ed impreziosiscono il già fantastico contesto Occidentale del Verosso (il sentiero è comunque contrassegnato da segnavia a vernice). Giunti dunque al più grande di questi laghi, un evidente ed ampia pietraia sulla nostra sinistra andrà faticosamente risalita sino a raggiungere il Passo di Oriaccia (è questo il passaggio cui prestare più attenzione per via dei sassi instabili e della ripidità. Ciò nonostante, alcuni ometti e radi segnavia indicano la via più semplice da seguire). Indirizzandoci ora verso Nord non resta che da percorrere la cresta meridionale del Verosso sino a portarsi comodamente in vetta, laddove il panorama è grandioso su ogni versante della montagna. Per la discesa, volendo evitare la monotona Costa del Dente, che ci avrebbe condotto direttamente a San Bernardo, abbiamo cercato e trovato una traccia mal messa che si indirizzava verso la cresta Nord della montagna. Poco più avanti, alcuni ometti hanno agevolato il tutto ed, attraversati alcuni nevai su pendii cui prestare attenzione, ci siamo riportati alla Bocchetta di Gattascosa. Un salto al rifugio è d'obbligo, ottimi taglieri di formaggio, salumi e bottiglie di birra aiutano il morale della truppa che per far ritorno a San Bernardo, utilizzerà la comoda sterrata  di servizio (esclusivamente per un discorso di prospettiva fotografica!!)   




Traccia gps


Altimetria



Sul sentiero che da San Bernardo sale al Rifugio Gattascosa


Raggiunto un pianoro si fa splendida la vista sulla Cima del Dosso


Il Lago di Ragozza


Il Rifugio Gattascosa


Il Pizzo Pioltone dal Rifugio Gattascosa


Splendida fioritura di Soldanella Comune


Il nevaio che anticipa l'arrivo alla Bocchetta di Gattascosa


L'ambiente che si presenta oltre la bocchetta sopracitata


Il contesto alpino che si attraversa sul versante Occidentale del Verosso


Diego si appresta ad attraversare uno dei tanti nevai incontrati sul versante Occidentale


Ambiente alpino....Siamo al più grande dei laghi...La pietraia da risalire si trova sulla sinistra di esso...



Il Pizzo Pioltone dal più grande dei laghi


Ecco come appare il più grande dei laghi dalla base della pietraia


Enrico in risalita verso il Passo di Oriaccia


Ometto al Passo di Oriaccia


L'ampio crestone meridionale della Cima Verosso...Ovviamente ancora pietre...


Dalla parte mediana del crestone ecco apparire alle nostre spalle la Cima d'Azoglio


Le sinuose forme di questo nevaio ricordano vagamente un ghiacciaio alpino


Croce di vetta


Il nipotino di Pietro...Doppio applauso per quanto fatto....


Imbarazzante panorama verso il Passo del Sempione


Il Pizzo Giezza dalla vetta del Verosso. In basso sulla destra è ben visibile la traversata per cresta che si sviluppa per l'intera Costa del Dente


Dalla vetta, il Pizzo Pioltone con alla sua base il Passo di Monscera ed il Lago omonimo


Dalla vetta si intravede anche una porzione del Lago di Ragozza


Sotto quelle nubi....Weissmies, Lagginhorn e Fletschorn


Enrico alla ricerca del sentiero per la cresta Nord del Verosso


Un traverso su neve sotto la cresta Nord del Verosso


Le bellissime linee della Cima del Dosso (a sinistra) e del Pizzo Giezza (al centro)


Diego in prossimità della Bocchetta di Gattascosa....Visibile la parte bassa del crestone Nord del Verosso


Grandangolo sull'intera costiera che dal Pizzo Pioltone (a sinistra) giunge fino al Pizzo Giezza (a destra)


Un bellissimo anemone


Si torna a casa.....Alla prossima....


lunedì 15 giugno 2015

Zucco di Sileggio (1373 m.) Via ferrata - Val d'Era - Lombardia

Data l'impossibilità di muovermi in questi giorni, rispolvero una vecchia via ferrata del Lecchese omaggiando così, con un ampio ed appagante anello, il lato occidentale delle Grigne. Credo che i titolari del manufatto siano "quelli" della sezione Cai di Mandello, dunque, se non erro, ho piacere particolare a dedicare questa gita al buon Duilio ed al Claudio, appartenenti alla sezione sopracitata (spero di non sbagliarmi anche questa volta!). Si tratta di una via poco impegnativa e piuttosto discontinua, ricorda più un sentiero attrezzato che non una via ferrata ma resta di fatto che il Kit ed il casco sono obbligatori!!! I passaggi non sono mai difficili, si alternano paretine e risalti rocciosi ad altri tratti su sentiero o traccia: le scale sono tecnicamente banali ma il vuoto dietro lo si sente eccome!!! Ah, dimenticavo, gita del 28 Marzo 2009 e foto con Panasonic Fz50...

Note tecniche :

Difficoltà : EEA

Dislivello : di poco inferiore ai 1000 metri (tra via ferrata e sentiero)

Sviluppo : allora non possedevo il gps dunque non ho un dato attendibile

Interesse : Paesaggistico, floreale


Da Lecco si prosegue per Mandello, quindi si sale agevolmente in automobile fino a Sonvico ove è possibile trovare parcheggio in prossimità di una fontanella posta nelle vicinanze di alcuni segnavia. Zaino in spalla si imbocca la mulattiera che con numerosi gradoni sale alla splendida chiesetta di Santa Maria, posta in amena posizione con fantastico panorama sul Sasso Cavallo ed il vicino Carbonari. Questo passaggio corrisponde alla Via Crucis che sale alla chiesa sopracitata (segnavia 15). Poco oltre questo antico edificio, alcuni segnavia, suggeriscono di abbandonare la mulattiera che prosegue per l'Alpe Era (la utilizzeremo al ritorno) indirizzandoci per traccia sulla cresta Sudest dello Zucco di Sileggio (segnavia 17b). Si sale dunque piuttosto ripidi ed oltrepassata una teleferica abbandonata iniziano le prime catene che conducono in prossimità di una grotta (visita obbligata all'interno perché il cavo si sdoppia e permette di entrarvi in sicurezza!!). Poco oltre, si aggira agevolmente uno sperone roccioso e si entra in un canalino attrezzato che porta sulla cima dello Zucco di Tura. Sosta fotografica e si riprende il cammino scendendo per traccia di sentiero ad un colletto, laddove si guadagna moderatamente quota fino a raggiungere una breve ma ripida parete rocciosa. Risalendola con attenzione (catene!!) ci si porta in vetta allo Zucco di Morterolo, dal quale è fantastico il panorama sul versante meridionale dello Zucco di Sileggio. Da questo pulpito sono visibili gli ultimi passaggi piuttosto esposti che condurranno alla meta odierna. Ci portiamo dunque alla base di una verticale parete rocciosa che andrà risalita con l'aiuto di un paio scale: tutto risulta facile (non bisogna arrampicare) ma guardarsi indietro è davvero da strizzaculo!! Fantastico il panorama sul lago e sulle vostre amate Grigne da questa esposizione. Oltre, un delicato traverso per via delle rocce poco affidabili e del ghiaino presente (è questo a mio giudizio il passaggio cui porre maggiore attenzione) conduce prima in cresta o poi poco sotto di essa fino a raggiungere l'agognata vetta di oggi. La discesa avviene per il semplice versante opposto che, per sentiero, conduce prima ad un bivacco ed oltre all'ampia Bocchetta di Verdascia. Piegando a destra (Est), si scende così comodamente all'Alpe Era (fantastica zona di fioriture) ove giunge la mulattiera che sale dalla Chiesa di Santa Maria. Non resta che da percorrere dunque questo splendido passaggio sul canyon del torrente Era per portarsi in circa 1 ora e mezza dove si era lasciata l'autovettura.



Dal balconcino della Chiesa di Santa Maria, i bellissimi Sasso Cavallo e Carbonari


Il segnavia poco oltre la chiesetta. Qui, bisogna indirizzarsi a sinistra per la cresta Sudest dello Zucco di Sileggio


La Chiesa di Santa Maria dalla teleferica


Enrico nei primi passaggi attrezzati


L'interno della grotta


Poco sotto di me ecco Enrico...


Zucco di Morterolo e Zucco di Sileggio come appaiono dalla vetta dello Zucco di  Tura


Oltrepassato lo Zucco di Tura ci si indirizza abbastanza comodamente verso la paretine Sud dello Zucco di Morterolo


Ecco lo Zucco di Tura come appare dallo Zucco di Morterolo


Finalmente si arrampica un pò! La breve paretine da risalire per portarsi in vetta allo Zucco di Morterolo


Enrico non molla un attimo!!!


A metà parete


Ecco l'ultima parete dove si sviluppano le due scale di circa 40 metri. Sembra impressionante, in realtà il passaggio tecnicamente è banale ma attenzione per chi soffrisse eventualmente di vertigini!!! 


La prima scala dalla sua base


In sosta, splendido panorama su tutto il versante occidentale delle Grigne


Grigna Settentrionale


Grigna Meridionale con la marcata incisione della Val Scarettone


Non ricordo se Abbadia Lariana o Mandello


Il Monte San Primo dalla vetta dello Zucco di Sileggio


Enrico mi consiglia il silenzio dopo l'arrivo in vetta!!!


Al centro del lago, la penisola di Bellaggio


Pausa pranzo per Enrico...Che pace...


Il bivacco sul sentiero per la Bocchetta di Verdascia


Le limpide acque del torrente Era


Moregallo e Corni di Canzo...Montagne di casa al tramonto...
Alla prossima....