giovedì 22 settembre 2016

Cima della Spada (1952 m.) dal Canalone Nord con anello - Val Brembana - Lombardia

Situato nel sottogruppo della M.a.g.a, lungo il crinale che separa la Val Brembana dalla Valle Seriana, il Monte Alben si presenta agli occhi dell'osservatore come una grande scogliera dolomitica, incomparabile quanto a severità nell'intero contesto delle Prealpi Bergamasche. La sua caratteristica forma a ferro di cavallo si erge severa e maestosa sulle vaste praterie che la fasciano ad Occidente, ma è nell'opposto versante Orientale che questa montagna mostra tutta la sua inospitalità, offrendo numerose vie di carattere alpinistico grazie alla consistente presenza di canali, torrioni, ripide pareti e guglie calcaree. Via Clipper alla Cima della Croce, la Bonatti al Torrione di Brassamonti, il Canale Ilaria, la ferrata Pierangelo Maurizio e Hotel California sulla Nord della Croce sono solo alcuni dei molteplici esempi che sottolineano la severità del versante Est/Nordest di questo massiccio montuoso che, senza azzardo alcuno, può ricordare vagamente lo scosceso pendio Occidentale del Resegone di Lecco. Questo gruppo, che prende nome dalla maggiore delle sue elevazioni, presenta altresì due isolati satelliti posti più ad Oriente rispetto alla cima principale e noti come Cima la Croce (1978 metri) e la Cima della Spada (1952 metri). Un impegnativo canalone, divertente e poco frequentato, offre una valida alternativa al classico sentiero che, dal Passo della Crocetta sale al Passo della Forca, salendo poi alla Cima Croce. Opteremo dunque per quest'insolito itinerario, riservato ad escursionisti esperti, affinché sul blog siano offerte al lettore tre possibilità per raggiungere queste elevazioni da cui è possibile avere una visione completa ed armoniosa dell'intero massiccio montuoso. Escursione del 20 Settembre scorso in compagnia di Mario ed Enrico, foto con Canon 750d... 

Note tecniche :

Difficoltà : EE

Dislivello : 730 metri

Sviluppo : 9,20 Km

Interesse : paesaggistico, floreale

In automobile, per chi proviene da Bergamo, si sale verso il Passo di Zambla evitando però di raggiungerlo. Al paese di Oltre il Colle si piega infatti a destra seguendo le indicazioni stradali per la Conca dell'Alben (piste da fondo). La strada, prima asfaltata, diviene ora sterrata ed in prossimità di un tornante sinistrorso, laddove sorge una coppia di paline segnavia (Sentiero per il Monte Alben), si parcheggia la macchina. Ci si incammina dunque nel bosco seguendo le numerose indicazioni che ci portano ad incrociare dopo circa un quarto d'ora di comodo cammino una strada sterrata, sul cui ciglio opposto ha inizio il Sentiero Don Angelo Ceroni, contrassegnato da una targa commemorativa (vedasi fotografia). Il percorso è obbligato, si traversa un canalone detritico e ci si porta sulla Cresta del Gallo, laddove è ora ben visibile il canale da risalire. Si guadagna dunque quota con una serie di tornanti fino a che la pendenza richiede l'uso delle mani, con passaggi mai difficili ma cui porre le solite dovute cautele. L'uscita dal canale, nonostante sia anticipata da un sentiero che sale prati molto inclinati, rende indispensabile una certa dimestichezza con l'arrampicata. La sella, posta tra la cresta Occidentale della Cima Croce e la cresta Orientale della Cima Spada, è innominata sulle carte topografiche e l'isolamento in quest'angolo di Orobie è surreale. Non resta ora che da seguire sulla destra l'accidentata cresta Est della Cima Spada, priva di qualsivoglia bollo o sentiero, capace di condurci in circa mezz'ora su questa isolata vetta. In considerazione della scomodità nel percorrere il filo spartiacque sopracitato, che presenta fastidiosi mughi da aggirare, rocce calcaree piuttosto taglienti ed una notevole esposizione verso Nord, scegliamo di percorrere liberamente la prima costola rocciosa che si incontra scendendo verso Est ed il cui sviluppo ha direzione meridionale (si rileverà però un errore, dunque meglio raggiungere nuovamente la sella innominata e portarsi a valle per ripidi ma più agevoli prati). La discesa per la costola rocciosa avviene su "terreno libero" ma ripido e molto accidentato, bisogna prestare molta attenzione alle voragini presenti tra alcuni massi ed i passi di disarrampicata richiedono una buona conoscenza alpinistica affinché si eviti qualsivoglia incidente. Più a valle, seppur ripido, il terreno diviene erboso e non resta che indirizzarsi verso la pozza di abbeverata che sorge in prossimità del sentiero che scende dal Passo della Forca (502/503). Agevolmente si scende ora alla Baita Sura per immettersi nel bosco, lambire una cappelletta votiva e attraversare su sentiero pianeggiante dolci pianori. Più avanti, attorniati da magnifiche peccete, si presenta un bivio dove bisogna ignorare la traccia che scende a Cornalba (sentiero 503) e proseguire in falsopiano sul sentiero 502 che conduce a Serina. Si giunge così rapidamente al Passo dei Sapplì, caratterizzato dalla presenza di una pozza d'acqua sulla nostra sinistra, oltre il quale una mulattiera precipita nel bosco fino a raggiungere un'altro bivio (vedasi fotografia). Tralasciando sulla sinistra il sentiero per Serina, si prosegue in salita sulla nostra destra (segnavia per Zambla) fino a raggiungere una cappelletta votiva posta nelle vicinanze di una netta svolta. Evitando alcune diramazioni per fungaioli, ci si mantiene sulla traccia principale fino a che essa sbuca presso un'ampia radura laddove torna visibile il Monte Menna (vedasi fotografia). Sulla nostra destra, un poco nascosta, una palina segnavia in legno suggerisce di immettersi su di una sterrata che sale con lieve pendenza. Essa ci condurrà dopo alcuni saliscendi e con la Cima Croce e la Cima Spada davanti a noi, ad incrociare nuovamente il Sentiero Don Angelo Ceroni che, seguito sulla sinistra, ci condurrà in pochi minuti al parcheggio dell'automobile.



Cartina del percorso dato che il Gps mi ha abbandonato dopo il Passo dei Sapplì...


Pochi minuti di cammino dal tornante dove si è posteggiata l'autovettura ed ecco apparire le indicazioni per l'itinerario di quest'oggi


Albeggia sul Monte Menna durante la salita sul Sentiero Don Angelo Ceroni


Raggiunta la Cresta del Gallo ecco apparire il Canalone Settentrionale che dovremo risalire. Sulla destra è visibile una targa commemorativa dedicata a Don Angelo Ceroni, purtroppo qui defunto in seguito ad una slavina


Dalla Cresta del Gallo,ecco apparire il Monte Menna (a destra), ed in lontananza sulla sinistra il Gruppo del Pizzo dei Tre Signori


La Cresta del Gallo si mantiene sull'orlo Occidentale del canalone che andremo poi a risalire. Davanti a noi, al centro della fotografia ed ancora in ombra, la poco conosciuta Val Vedra


Qui ha inizio la salita all'interno del canalone...


...che richiederà ovviamente l'utilizzo delle mani fino all'uscita in cresta


I ripidi prati sommitali che conducono verso l'uscita del canalone


Mario ed Enrico nei pressi dell'uscita del Canalone Settentrionale alla Cima della Spada


La Cima della Spada come appare dall'uscita del canalone. E' evidente il percorso da seguire (privo di qualsivoglia sentiero o segnavia) che si mantiene sull'accidentata cresta Orientale della montagna


Il canalone percorso come appare dalla sua uscita in cresta. Sul fondovalle, il grosso e sgraziato edificio che sorge nei pressi della Conca dell'Alben


Panorama verso il Pizzo Arera dall'uscita del canalone


Sull'accidentata cresta Orientale della Cima della Spada, caratterizzata da affioranti ed affilate rocce calcaree


Lo splendido panorama godibile dalla cresta Orientale della Cima della Spada


Il breve canalino roccioso che abbiamo utilizzato per uscire in vetta (è possibile evitarlo salendo sulla destra per prati meno esposti)


Mario ed Enrico in vetta alla Cima della Spada


La Cima della Croce come appare dalla Cima della Spada


Ampio panorama dalla vetta


Da sinistra, il Pizzo Arera, il Monte Grem ed in lontananza la Presolana


Di riflesso, sempre dalla vetta, il panorama che si gode verso Occidente con in primo piano l'abitato di Val Piana sormontato dal Castello omonimo (così è nota la montagna). Al centro, in secondo piano, il gruppo Cancervo-Venturosa, alla cui sinistra sono riconoscibili le Grigne ed il dentellato profilo del Resegone


Al centro il solco della Val Vedra ed oltre il Passo di Mezzeno sormontato dal Pizzo del Becco. Sulla destra della fotografia, dietro il costone meridionale del Pizzo Arera, appare la Corna Piana mentre all'estrema sinistra, il Gruppo del Pietra Quadra, Spondone, Tonale.


L'abitato di Val Piana come appare dalla vetta


Panorama verso il Resegone, a sinistra, e la Val Taleggio, a destra


Fioritura di Genziana Germanica


I dolci e prativi pendii del Monte Grem con alle spalle la dorsale Fop Valmora e Monte Secco


In discesa sulla ripida ed insidiosa costola rocciosa posta a Sud della vetta


La Cima della Croce come appare dalla costola rocciosa sopracitata


Alcuni passaggi risultano piuttosto delicati per via delle voragini presenti tra i macigni


Fioritura di Colchico sui prati delle Casere dell'Alben


Al centro della fotografia la Cima della Croce con alla destra il Passo della Forca ed alla sinistra la sella rocciosa presso cui fuoriesce il canale Nord utilizzato per la via di salita.


Superata la Baita Sura (Baita di Sopra) ecco apparire i primi tenui colori autunnali


Il Monte Alben come appare dai pressi della Baita Sura...


...da cui imbocchiamo il sentiero 502/503


Il Monte Alben come appare dai dolci pianori che attraversano splendide peccete in direzione del Passo dei Sapplì


A distanza di circa 10 minuti dalla Baita Sura, ecco il bivio tra i sentieri 503, verso Cornalba, ed il 502 verso Serina (quest'ultimo è da seguire!!) 


Sull'agevole sentiero 502 che conduce verso il Passo dei Sapplì


Oltrepassato il passo sopracitato, una serie di tornanti in discesa conduce a questo bivio (da seguire a destra verso Zambla)


Una cappelletta sul sentiero per Zambla


Il sentiero sbuca presso questa radura laddove non bisogna seguire in discesa verso una baita ma bensì mantenersi sulla destra in leggera salita su di una strada sterrata (attenzione ai segnavia sulla destra, un poco nascosti, ma che indicano per la Conca dell'Alben)


Mario sulla strada sterrata che poco oltre andrà ad incrociare il Sentiero Don Angelo Ceroni, da seguire sulla sinistra ed in discesa per ritornare al tornante dove si è posteggiata l'automobile. Alla prossima...

4 commenti:

  1. Devo dire che sono particolarmente attratto da queste facili arrampicate su roccia, bello il canalone che ritengo possa dare il meglio di sè in veste invernale con ramponi e picozza.Ciao Manuel

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    1. Itinerario che certo non può essere paragonato al precedente sulla grigna meridionale, ma risulta gradevole e soprattutto solitario perché la cima è ignorata da tutti! Fattibilissimo anche in invernale, con le dovute attenzioni, perché totalmente sul versante nord! Un caro abbraccio Christian! A presto...

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  2. Foto tutte belle Enrico è una forza della natura

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