giovedì 29 dicembre 2016

Monte Coltignone (1471 m.) e Cima Calolden (1455 m.) dai Piani dei Resinelli - Lecco - Lombardia

Le prime notizie sui Piani dei Resinelli risalgono al XVII secolo, quando gli Alippi trasformarono quest'ampia area silvestre in alpeggio. Il toponimo trae però origine da un'altra famiglia, i Resinelli appunto, che nel 1830 qui costruirono il primo roccolo per la caccia. Trattasi in sostanza di un'ampia sella boschiva posta a 1300 metri sul livello del mare, geograficamente localizzata a Nord di Lecco ed a meridione del Gruppo della Grigna Settentrionale. Nonostante con il passare degli anni questo territorio abbia perso parte del suo antico fascino, resta un luogo di grande attrattiva paesaggistica e geologica, nonché indiscutibile icona dell'alpinismo lombardo ed internazionale. Associare tuttavia i Piani dei Resinelli ad una palestra di arrampicata risulterebbe piuttosto riduttivo poiché è anche possibile passeggiare grazie alla presenza di una vasta rete di sentieri che permette a semplici gitanti o escursionisti esperti un'ampia scelta di destinazioni che, nel caso odierno, saranno rappresentate da un paio di vette poste all'interno del Parco Valentino. Rigoglioso di boschi di faggio, esteso su di una superficie di oltre 180 ettari ed istituito nel lontano 1961, questo parco è infatti percorso da agevoli sentieri che costeggiano vertiginosi dirupi capaci di ineguagliabili punti panoramici sui laghi della Brianza. Non resta dunque che incamminarsi su uno di questi percorsi per godere degli scorci mozzafiato di cui sono capaci la Cima Calolden ed il Monte Coltignone, agevoli belvedere di questo ameno territorio. Passeggiata del 26 Dicembre 2016, foto con Canon 750d...

Eventualmente, per avere un quadro più completo dei Piani dei Resinelli, consiglio di visionare il post sotto linkato che riguarda il percorso della "Direttissima" ed il "Canale Angelina" alla Grigna Meridionale con partenza dai piani sopracitati :

https://manuelpermonti.blogspot.it/2016/09/sentiero-della-direttissima-e-canalone.html

Note tecniche :

Difficoltà : T (attenzione se con bambini all'attraversamento di alcuni dirupi, seppur protetti da una serie di parapetti) 

Dislivello : 315 metri

Sviluppo : non avendo dietro il gps non ho purtroppo un dato attendibile

Interesse : paesaggistico, faunistico, floreale


Da Lecco seguire le indicazioni per la Valsassina, quindi per i Piani dei Resinelli, dove sono numerose le possibilità di parcheggiare l'automobile. Percorsa la Via Escursionisti, ci si porta alla base del discutibile edificio noto come "Il grattacielo" (orrenda opera di fattura umana che da oltre trent'anni deturpa e sfregia questo territorio), laddove ha sviluppo un'ampia sterrata che si inoltra nel bosco fino a condurci al cancello di ingresso del Parco Valentino. Proseguendo con modesta pendenza e senza fatica alcuna, si perviene dopo una decina di minuti al piazzale sterrato che sorge in prossimità della Casa Museo delle Grigne. In corrispondenza di questo spiazzo la sterrata si sdoppia, si tenga dunque presente che questo bivio rappresenta il punto di congiunzione tra il sentiero di salita e quello di discesa qualora si volesse compiere un itinerario ad anello. Seguiamo quindi a destra ed in breve si fuoriesce dalla vegetazione per raggiungere il punto panoramico noto come "Il Forcellino", con panorama a picco sui sottostanti laghi di Lecco e Briantei. Il sentiero costeggia ora vertiginosi dirupi, protetti da numerosi parapetti, inoltrandosi nuovamente nel Parco Valentino, al cui interno si prende quota con una serie di tornanti. Raggiunta una biforcazione, chiare indicazioni invitano a mantenersi sul sentiero di destra (segnavia per Monte Coltignone, diversamente a sinistra per la Cima Calolden) e seguire la dorsale che conduce alla vetta del Monte Coltignone, con panorama mozzafiato sui Laghi Briantei, sulla pianura, sul Lago di Lecco e le montagne circostanti. La discesa avviene per lo stesso percorso di salita, fino al bivio sopracitato, laddove andrà seguita la traccia per Cima Calolden. Essa si mantiene pressoché pianeggiante all'interno del bosco fino a raggiungere un'area  priva di alberi, nota come Paradiso o Cima Calolden, straordinario punto di osservazione sul versante meridionale della Grignetta. Per far ritorno alla macchina, non resta infine che scendere dal versante opposto a quello di salita e portarsi in prossimità di un enorme faggio, laddove svoltando a sinistra si intercetta una sterrata che in discesa riconduce al piazzale antistante la Casa Museo. Con percorso già noto, si fa ritorno al punto di partenza in una manciata di minuti.




Il cancello posto all'ingresso del Parco Valentino


L'antico edificio al cui interno è ospitato il Museo delle Grigne


Dente del Coltignone e Coltignoncino come appaiono dal Forcellino del Belvedere


Segnavia sul sentiero in corrispondenza della bofirocazione tra la Cima Calolden ed il Monte Coltignone


La cattedrale di calcare (Grigna Meridionale) nel suo versante più bello (il meridionale) così come appare dalla Cima Calolden


Cresta Segantini al tramonto


Il Monte Barro ed i Colli Brianzoli come appaiono dal sentiero per il Monte Coltignone. Sulla linea dell'orizzonte è distinguibile la Catena Appenninica


Il tramonto dalla vetta del Monte Coltignone


In primo piano l'inconfondibile silhouette dei tre Corni di Canzo mentre sullo sfondo alcune vette Valdostane


Il tramonto sul Re di Pietra, noto come Monviso


Tramonto sul Monte Rosa così come appare dalla vetta del Monte Coltignone


Panorama verso il gruppo del Gran Paradiso


Resegone e Pizzo di Erna dalla vetta del Monte Coltignone


Il cielo al tramonto sul gruppo delle Alpi Graie


Il buio prende possesso della scenografia


Ultime luci naturali...


...prima che si accendano quelle artificiali di Lecco


I Laghi di Oggiono e Annone come appaiono dalla vetta del Monte Coltignone


Malgrate e Valmadrera dalla vetta del Monte Coltignone...Alla prossima...


giovedì 8 dicembre 2016

Parco dell'Adda Nord e Parco del Curone - Lombardia

Con i suoi oltre 330 Km di sviluppo, il fiume Adda rappresenta il più lungo affluente del Po, nonché il secondo per portata media alla foce. Le sue sorgenti si trovano sul Monte Alpisella, posto in territorio Bormiese in piene Alpi Retiche, laddove il fiume offre il suo volto più robusto ed impetuoso a seguito del regime di tipo Alpino cui è sottoposto. Violenza e furia che però vanno smarrendosi lungo il suo corso inferiore, laddove la creazione di due parchi naturalistici (Adda Nord ed Adda Sud) ha fatto si che un ampia superficie di territorio fosse sottoposta a tutela ambientale e a leggi di salvaguardia. Tutto ciò ha ovviamente consentito una crescita rigogliosa della flora ed un'elevata diversificazione della fauna nonostante i grandi boschi del secolo scorso si siano fortemente ridimensionati con lo sviluppo delle attività agricole ed industriali. L'interesse di questo territorio non deve però essere rivolto esclusivamente ad un discorso naturalistico poiché sono numerosi i monumenti, le centrali idroelettriche, i mulini ed i lanifici che sorgono sulle rive del fiume, storiche testimonianze di quanto le comunità umane abbiano sfruttato la forza motrice dell'acqua. E' dunque d'obbligo una visita alla Fortezza di Trezzo o al Forte Fuentes di Colico, ad una delle centrali idroelettriche della Edison, o allo stabilimento Velvis di Varpio d'Adda, non dimenticando quanto il fiume Adda sia nobile ed illustre al punto di creare una seria controversia sul quadro "La Vergine delle rocce" di Leonardo da Vinci. 
Con una superficie ben minore rispetto alla riserva sopracitata, il Parco Valle del Curone si estende invece nel settore Sudorientale della Brianza, collocandosi in un contesto prevalentemente agricolo. Esso rappresenta l'ultimo sito di interesse ambientale nella conservazione di estese aree boschive, di specie animali selvatiche e di piante arboree autoctone, prima che queste vengano annientate dalla ingombrante presenza del capoluogo Lombardo. Ciò nonostante, con l'istituzione del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, avvenuta nel 1983, si è evitato che anche quest'ultimo lembo di Brianza venisse ricoperto di cemento e bitume, contribuendo così efficacemente alla conservazione di una rigogliosa fauna e flora. La passeggiata, senza particolari velleità ed esclusivamente a fini fotografici, è del 25 Novembre 2016 in compagnia di Mario, foto con Canon 750d...

Note tecniche :

Difficoltà : T

Dislivello : ininfluente

Sviluppo : alcuni spostamenti richiedono l'utilizzo dell'automobile 

Interesse : faunistico, botanico, paesaggistico

Entrambi i parchi sono raggiungibili agevolmente da Milano e Lecco attraverso strade e superstrade che permettono di avvicinarsi ai loro confini, laddove con comode piste forestali è possibile penetrare al loro interno. 



Prime luci sull'Adda


Foschie mattutine


Foschie mattutine


Foschie mattutine 


Albeggia sui boschi igrofili dell'Adda


Il corso del fiume Adda


Foschie in diramazione con il levarsi del Sole


Cinciarella (Cyanistes caeruleus) nel Parco del Curone


Cincia Bigia (Poecile Palustris) nel Parco del Curone


Cinciallegra (Parus major) nel Parco del Curone


Pettirosso (Erithacus rubecula) nel Parco del Curone


Cinciarella (Cyanistes caeruleus) nel Parco del Curone. Alla prossima...

giovedì 24 novembre 2016

Monte Bisbino (1325 m.), Monte Colmegnone (1383 m.) e Monte San Bernardo (1351 m.) - Como - Lombardia

Appartenenti alla sezione delle Prealpi Luganesi, il Monte Bisbino, il Colmegnone ed il Monte San Bernardo dominano la costa del settore Sudoccidentale del Lario, laddove ha sviluppo il primo tratto della "Via dei Monti Lariani". Insieme al limitrofo Sasso Gordona, raffigurano montagne cariche di storia, poiché su questi territori furono realizzate numerose opere militari risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Camminamenti, trincee, postazioni di artiglieria e strade camionabili rappresentano solo alcune delle tante testimonianze che la "Linea Cadorna", nota anche come O.A.F.N. (Occupazione Avanzata Frontiera Nord), ha lasciato in eredità su queste montagne. Un patrimonio inestimabile e multiforme, ulteriormente valorizzato dal Santuario dedicato alla Beata Vergine (al cui interno è presente una statua della Madonna attribuita alla scuola di Leonardo da Vinci), dagli incantevoli scorci sul Lago di Como e dalla nutrita presenza di rifugi dov'è possibile assaporare prodotti tipici di questo territorio. Si tenga quindi presente che il tragitto, privo di obiettivi pericoli e dal dislivello decisamente contenuto, offre notevoli tematiche per una rilassante passeggiata adattabile ad ogni stagione. Passeggiata del 20 Novembre 2016 in compagnia di Pietro e Diego, foto con Canon 750d...

Eventualmente, per avere un quadro più completo dell'area, consiglio di visionare il post sotto linkato che riguarda la salita al Sasso Gordona ed al Poncione di Cabbio per il versante Svizzero :

https://manuelpermonti.blogspot.it/2016/06/sasso-grodona-1410-m-e-poncione-di.html

Note tecniche :

Difficoltà : T

Dislivello : 380 metri

Sviluppo : inferiore ai 10 Km

Interesse : paesaggistico, alpestre, storico militare


Raggiunto il centro di Cernobbio (Piazza Mazzini), chiare indicazioni stradali invitano a proseguire sulla strada che, attraversate la frazioni di Rovenna e Madrona, sale per oltre 15 Km fino alla vetta del Monte Bisbino. Parcheggiata l'automobile nell'ampio piazzale, ci si dirige verso il Santuario dedicato alla Beata Vergine e successivamente ci si porta alla base di un grosso ripetitore, laddove un sentiero perde quota nel bosco. Dopo dieci minuti scarsi di cammino, si fuoriesce presso un tornante stradale dov'è presente una cabina dell'Enel, su cui sono riportati alcuni segnavia a vernice (vedasi fotografia, seguire il sentiero 1 "Via dei Monti Lariani"). Mantenendosi sulla comoda strada sterrata, che presenta numerosi saliscendi, si toccano in successione la Cà di Bossi (ex istituto dei Padri Somaschi, a 5 minuti di cammino dal tornante sopracitato), il Rifugio Bugone (a non più di venti minuti) ed il Rifugio Murelli (distante un'ora e poco più dal Monte Bisbino). Da quest'ultimo edificio, si prosegue sulla pista agrosilvopastorale per alcuni metri fino a che essa si sdoppia. Svoltando a destra si raggiunge rapidamente l'Agriturismo Roccolo di San Bernardo, da cui, per facile cresta, si guadagna la vetta del Monte Colmegnone. Eventualmente, chi volesse estendere la conoscenza di questi luoghi, ha la possibilità di indirizzarsi nuovamente all'agriturismo e proseguire sulla dorsale che si sviluppa in direzione Nordoccidentale fino alla depressione della Colma di Binate. Durante questo tragitto è interessante osservare la chiesa che sorge in vetta al Monte San Bernardo nonché far visita agli ameni pascoli che sorgono nelle vicinanze del Rifugio Binate (oggi abbandonato). Il ritorno al bivio della sterrata poco oltre il Rifugio Murelli avviene senza alcuna difficoltà poiché dal Rifugio Binate ha sviluppo una strada sterrata che va dirigendosi verso la biforcazione sopracitata. Altro poi non resta che da ripercorrere i passi dell'andata.


Traccia gps. In verde, l'eventuale divagazione al Rifugio Binate 



I chiari segnavia sulla cabina dell'Enel suggeriscono di seguire il sentiero 1 della Via dei Monti Lariani (in realtà trattasi di una strada sterrata per gran parte del tragitto)


Nel bosco


Funghi lignicoli


Sulla comoda sterrata che conduce all'Agriturismo San Bernardo, posto alla base della cresta Occidentale del Monte Colmegnone


Panorama dalla radura adiacente il Rifugio Murelli


Colori autunnali


L'agevole cresta Occidentale del Monte Colmegnone


Panorama verso il Monte San Primo


Dense foschie sul ramo Occidentale del Lago di Como


La cresta Orientale del Monte Colmegnone


Foschie irrequiete sul Lario


Diego e Pietro in vetta al Colmegnone


Foschie


Panorama dalla vetta del Colmegnone


Il dirupato versante Nordorientale del Colmegnone, spesso frequentato da colonie di camosci


Il Monte Colmegnone così come appare dall'anticima Settentrionale


Panorama sul Lago di Como dalla cresta Settentrionale del Colmegnone


Insolita statua Orientale sulla cresta Nord del Colmegnone


Colori autunnali


Foschie in "lotta" con i boschi del versante Sudorientale del Colmegnone


Le inconfondibili linee del Sasso Gordona


Panorama dalla vetta del Monte San Bernardo, laddove sorge l'omonima chiesetta. Sulla destra della fotografia è visibile la dorsale che utilizzeremo per raggiungere il Rifugio Binate nonché la strada sterrata per far ritorno al Rifugio Murelli


Il Rifugio Binate, oramai da decenni abbandonato


Colori autunnali


Imposta presso un'abbandonata caserma della Guardia di Finanza


Panorama dalla vetta del Monte Bisbino


Alla prossima...