giovedì 25 febbraio 2016

Monte Pizzocolo (1581 m.) via cresta Sud con anello al Passo delle Prade - Prealpi Bresciane - Lombardia

Montagna simbolo di Toscolano Maderno, nonché della sponda Bresciana del Lago di Garda, il Monte Pizzocolo appartiene al sottogruppo Tombea-Manos, collocandosi quindi all'interno del Parco Regionale dell'Alto Garda Bresciano. Nella culturale locale, il toponimo di questa montagna trova origine da "pizzo" e "zoccolo" forse per la sua caratteristica forma a zoccolo ma, il Pizzocolo, è anche noto in Val di Ledro ed Alto Garda come "pinzocol" che sta a significare roccia sporgente. L'intera area di questa montagna è disseminata di casermette, trincee e postazioni di artiglieria risalenti al primo conflitto mondiale ed ancora oggi osservabili e discretamente tenute. Dalla vetta, nonostante la modesta quota, si gode di un fantastico panorama capace di abbracciare gran parte dell'arco Alpino, nonché , in casi non troppo rari, il Monte Rosa, le Dolomiti Sudoccidentali e l'arco Appenninico. Come il Resegone per Manzoni, anche il Pizzocolo è per Carducci degno di attenzione, trovando citazione insieme al "paterno" Monte Baldo nel poema "Sirmione". Gita del 21 Febbraio scorso, foto con Canon 750d...

Note tecniche :

Difficoltà : EE (su internet sono numerose le relazioni che riportano passaggi di I e II grado, ma ad un esame personale la cresta non risulta mai difficile: è pressoché assente l'esposizione e tra i vari passaggi di arrampicata c'è molta discontinuità non creando dunque particolari sforzi fisici anche ai meno allenati)

Dislivello : 930 metri

Sviluppo : 10,9 Km

Interesse : paesaggistico, storico-militare


Dall'uscita autostradale di Brescia Est si segue per Salò e successivamente per Toscolano Maderno. In prossimità del ponte di quest'ultimo abitato si devia a sinistra in direzione di Maclino e Vigole, giungendo infine a Sanico. Da qui, su ripida e sconnessa strada per Sant'Urbano, si perviene alla località Ortello di Sotto, dove si posteggia l'automobile in prossimità di una palina segnavia indicante il sentiero 27 per le creste Sud e Sudest del Monte Pizzocolo (vedasi fotografia). Zaino in spalla si imbocca dunque una pista forestale che a mezzacosta, dopo un abbondante km, diviene sentiero (segnavia 27). Oltrepassato un ponticello sulla Valle della Prera, si passa alla base di una falesia di arrampicata e si giunge in prossimità di un tornante dal quale si apre un discreto panorama sul Golfo di Salò e la Valle delle Cartiere. Poco oltre il tornante, una palina segnavia, invita a piegare a sinistra ed innalzarsi rapidamente nel bosco su sentiero e facili roccette (segnavia 27 per cresta Sud). Man mano che si guadagna quota, su percorso obbligato e comunque ottimamente bollato per evitare eccessive esposizioni sul versante Nordest, si sale divertendosi non poco su numerosi salti rocciosi sempre ben appigliati ma purtroppo discontinui (nella parte mediana si trovano i più "impegnativi", comunque evitabili uscendo dalla cresta in prossimità di un segnavia che segnala una eventuale "via di emergenza" che si abbassa verso la Malga Valle). Oltrepassato un passaggio attrezzato con catena, la cui utilità è esclusivamente in presenza di ghiaccio, si abbandona il filo di cresta e ci si inoltra in un bosco pensile per alcuni minuti. Fuoriusciti da esso ci si trova nella parte superiore della cresta Sud, finalmente libera da arbusti e vegetazione. Si risale inizialmente con semplice passeggiata fino a raggiungere delle placche levigate che, in presenza di neve, vanno percorse con attenzione anche se prive di esposizione. Oltre, estasiati dalla bellezza del panorama, si perviene all'anitcima Sud del Pizzocolo, contrassegnata da un paletto con anemometro. La cresta, ora innevata, va decisamente in esposizione sul versante Nordorientale, ma non resta che da camminare comodamente fino alla croce di vetta con annessa chiesetta. Per la discesa, andremo oggi ad utilizzare il versante Occidentale della montagna, imboccando poco sotto la vetta l'ampio sentiero (segnavia 5) che conduce in pochi minuti al Bivacco Due Aceri, oltrepassato il quale si giunge rapidamente ad una depressione segnalata da una palina. Chi avesse fretta, può piegare a sinistra ed indirizzarsi ripidamente verso la Malga Valle per giungere poi alle Case di Ortello di Sotto. Noi, dalla depressione, proseguiremo invece diritto verso il Passo di Spino ed il Rifugio Pirlo (segnavia 5). Con lungo traverso, si lambiscono alcune postazioni di artiglieria e case matte fino a raggiungere in circa mezz'ora dal bivacco sopracitato il Passo delle Prade, laddove sorge un bivio. Ignorando la deviazione a destra per il Rifugio Pirlo e il Monte Spino, si segue la sterrata di sinistra che segue una dorsale fino a piegare decisamente a Oriente in prossimità di un'area attrezzata a parapendio. Si giunge agevolmente al Rifugio Bivacco Cà di Prada, oltre il quale la pista forestale scende più ripidamente verso Sant'Urbano (è bene ignorare qualsivoglia bivio e mantenersi sulla traccia principale). Giunti in località Sant'Urbano, una palina invita a seguire a sinistra per Sanico e Maderno fino a raggiungere il luogo dove si era posteggiata l'autovettura (segnavia 6). 



Traccia gps...In giallo alcuni metri in cui ho involontariamente dimenticato di riattivare il gps dopo la lunga sosta in vetta!!!


Segnavia presso la località Case Ortello di Sotto (da seguire ovviamente il 27 per le creste Sud e Sudest del Monte Pizzocolo)


Il passaggio sul ponticello oltre il quale ci si porta alla base della falesia di arrampicata


Panorama sul Golfo di Salò e l'Isola dei Conigli dal tornante che anticipa il bivio per la cresta Sud


Salvatore, nei pressi della palina che da inizio alla cresta Sud del Pizzocolo. Sullo sfondo è visibile la "gemella" cresta Sudest, dalle identiche difficoltà ma con maggiore continuità ed esposizione


Divertenti e facili passaggi di arrampicata sulla cresta Sud...


...dalla quale è comunque possibile uscire tramite un sentiero sulla sinistra (è l'unica via di fuga!)


Alcune persone precedentemente incontrate si sono portate sulla cresta Sudest del Monte Pizzocolo. Ci si ritroverà successivamente in vetta a colloquiare 


Mario impegnato in un bel passaggio su roccia...


...mentre Enrico se la gode al sole su di una "inverosimile" cengia attrezzata


Noi ci divertiamo e loro, sulla cresta Sudest non sono da meno...


Splendido panorama dalla cresta Sud verso il Lago di Garda sormontato dal Monte Baldo e dal più lontano Monte Altissimo di Nago. In primo piano la bella cresta Sudest del Pizzocolo ed oltre il Monte Castello di Gaino con la rocciosa cresta Sudovest


Oltre il bosco "pensile" si riprende il filo di cresta. Siamo oramai nella parte superiore...


...capace di grandiosi panorami sul settore meridionale del Lago di Garda. Il paese in primo piano è Toscolano Maderno e, tra le foschie, risulta comunque visibile al centro del lago l'istmo di Sirmione


L'anemometro posto sull'anticima meridionale del Monte Pizzocolo


Ed ecco gli ultimi agevoli metri di cresta con la vetta ben visibile


La croce di vetta del Monte Pizzocolo


L'ampio solco della Val Vestino con l'omonimo lago artificiale 


Il Monte Baldo ed l'Altissimo di Nago come appaiono dalla cresta terminale del Monte Pizzocolo


La cresta Occidentale del Monte Pizzocolo come appare dalla vetta. Sulla sinistra è facilmente identificabile la tozza e goffa mole del Monte Guglielmo


Formatosi in seguito alla costruzione della diga di Ponte Cola sul torrente Toscolano, il lago artificiale della Val Vestino è situato nel cuore della della riserva naturale Gardesana Occidentale


A sinistra, il maestoso Carè Alto, alla destra la Presanella


In secondo piano le Dolomiti di Brenta come appaiono dalla vetta del Pizzocolo


Solite foschie verso la pianura. Nel bosco, è visibile la traccia che andremo a percorrere per portarci successivamente al Passo delle Prade


Il Lago della Valvestino come appare dalla vetta del Pizzocolo


Da sinistra, Adamello, Carè Alto e Presanella


Il paese di Gargnano come appare dalla vetta. In effetti il versante Nord Nordest di questa montagna è piuttosto esposto


Ottimi compagni di escursione...Da sinistra, Mario, Enrico e Salvatore con l'inseparabile cagnolina


Siamo in discesa sul sentiero 5 poco oltre il Bivacco Due Aceri...


...in ambiente decisamente immacolato


La depressione citata in relazione. Dopo un attenta valutazione, si opta con Salvatore per un anello più ampio e continuare diritto per portarsi al Passo delle Prade


Il Monte Pizzocolo dal sentiero 5 per il Passo delle Prade


Enrico sull'ampio sentiero verso il Passo delle Prade che si mantiene all'incirca nei pressi degli unici abeti presenti sul costone in primo piano


Da sinistra, Forametto, Marmera e Monte Spino


Segnavia presso Sant'Urbano...Alla prossima che magari becco la Lavinia!!!

lunedì 15 febbraio 2016

Monte San Primo (1686 m.) dal versante Settentrionale - Triangolo Lariano - Lombardia

Per Triangolo Lariano si intende l'area geografica che pone come suoi vertici le città di Como, Lecco ed il paese di Bellagio, posto sull'omonimo promontorio laddove il Lario si biforca. Viene così a formarsi idealmente un triangolo isoscele i cui lati sono delimitati dalle sponde del Lago di Como, mentre la base corrisponde indicativamente alla linea  dei 5 laghi briantei. L'orografia di quest'area presenta rilievi montuosi di tipo prealpino che culminano nel Monte San Primo, massima elevazione della Brianza con i suoi 1686 metri di altezza. La varietà floreale e faunistica di questa microregione prealpina, la bellezza dei panorami e la fitta rete sentieristica rendono quest'area molto attraente in tutte le stagioni, ben adattandosi alle esigenze dei numerosi escursionisti che qui vi mettono piede.

Note tecniche :

Difficoltà : E

Dislivello : 635 metri

Sviluppo : 8,09 Km

Interesse : paesaggistico, floreale, faunistico

Da Erba seguire per Canzo e successivamente per Bellaggio, fino a portarsi in prossimità del Santuario del Ghisallo. Poco prima di questo ampio valico stradale, ove tra l'altro sorge un piccolo museo dedicato a Fausto Coppi, si devia s sinistra seguendo le indicazioni stradali per San Primo. Superata la località "Piani di Rancio" (ove sorge un Parco Avventura) si raggiungono i Piani del San Primo, laddove, in prossimità della locanda "La Baita", è possibile posteggiare l'autovettura. Zaino in spalla, ci si indirizza verso il piccolo comprensorio sciistico, dal quale alla nostra sinistra è ben visibile l'Alpe Magreglio, raggiungibile comodamente in un quarto d'ora dal parcheggio. Si prosegue ora alle spalle di questo piccolo alpeggio fino a portarsi sulla dorsale Settentrionale del Monte Ponciv, percorsa la quale si perviene all'ampio valico prativo posto sopra l'Alpe di Terrabiotta. Sulla destra (Ovest) è ben distinguibile la stazione a monte dello skilift degli impianti sopracitati, posta poco sotto la vetta nota come Cima del Costone (per la discesa utilizzeremo la ripida traccia che dalla stazione a monte ci condurrà più direttamente all'Alpe Magreglio). La si raggiunge superando un breve ma ripido strappo, dopodiché, con panorami mozzafiato che mai mi stancheranno, non resta che da percorrere l'agevole e sinuosa cresta Orientale del San Primo fino a portarsi sul punto culminante, contrassegnato da una piccola croce e da una stazione radio del soccorso alpino. Passeggiata che si adatta benissimo alla mezza giornata disponibile, itinerario vivamente consigliato a ciaspolatori e scialpinsti in considerazione del fatto che il versante attraversato, essendo il Settentrionale, è finalmente innevato. Escursione del 11 Febbraio, foto con Canon 750d...



Traccia gps...



La vetta del Monte San Primo come appare dal posteggio presso la Locanda "La Baita"


Segnavia sulla dorsale Settentrionale del Monte Ponciv


L'ampio versante Nord del Monte San Primo come appare dalla dorsale Settentrionale del Monte Ponciv


Panorama già imbarazzante dalla dorsale Nord del Monte Ponciv. In basso, sulla sinistra, è ben visibile l'Alpe Magreglio da cui noi proveniamo


Monte Legnone


L'unico "strappo" della passeggiata è dato da questi pochi metri per la vetta nota come "Cima del Costone". Alle spalle di Mario, l'Alpe di Terrabiotta e la sella omonima


La prima parte della cresta Orientale del San Primo..


...da cui è splendido il panorama sul Lago. Al centro della fotografia, nella parte bassa, il promontorio di Bellagio


Da sinistra a destra, il Monte Legnone, il Pizzo Alto ed il Pizzo Rotondo


Grigna Settentrionale. In secondo piano, innevato alla sua sinistra, il Pizzo Mellasc


L'isola Comacina con gli abitati di Ossuccio e Sala Comacina. Sopra di essi i rilievi noti come "Monti di Lenno"


Finalmente l'inverno...


...dunque eccomi sulla cresta Orientale del San Primo (Foto con Leica)


La parte terminale della cresta Orientale del Monte San Primo


Sembra di essere in pieno inverno...


...ed anche la croce di vetta si presenta bella ghiacciata!!!


Solito panorama mozzafiato sul lago dalla vetta


In primo piano il Monte Generoso, in secondo piano una vera "orgia" di 4000 Alpini


Panorama verso i colossi del Sempione. Al centro della fotografia il Monte Leone, mentre alla sua sinistra l'inconfondibile trittico Weissmies, Lagginhorn e Fletschhorn


Panorama sul "ramo Occidentale" del Lago. In fondovalle l'abitato di Zelbio, punto di partenza per la risalita della cresta Ovest del San Primo


Panorama dalla vetta verso il Gruppo delle Grigne


La penisola di Balbianello come appare dalla vetta del San Primo. Alla base del "Dosso di Lavedo" la splendida Villa Balbianello (Foto con Leica)


Finalmente l'inverno!!!


A sinistra, Grigna Settentrionale, a destra, Grigna Meridionale


Mario in vetta


L'intero Gruppo del Monte Rosa con ben visibile anche il Cervino, la Cima Jazzi, il Rimpfischhorn e all'estrema destra l'Allalinhorn


A sinistra, il Pizzo Rotondo, a destra il Pizzo Mellasc con al centro la testata della sconosciuta Val Fraina


L'Alpe Magreglio come appare dalla vetta


In primo piano, a sinistra, il Monte di Tremezzo mentre a destra il Monte Crocione. In secondo piano la testata della Val Cavargna


La sinuosa cresta Occidentale del Monte San Primo


Altra "orgia" di 4000 Alpini dalla vetta (per meglio comprendere, da sinistra Strahlhorn, Rimpfischhorn, Allalinhorn, Alphubel, Taeschorn e Dom)


Notevoli cornici sulle creste, dunque attenzione!!!


Panorama dalla cresta Orientale


Mario sulla cresta Orientale con alle spalle la vetta del Monte San Primo


Mario


Discesa per il ripido costone sotto la stazione a monte dello skylift. Ben visibile in fondovalle l'Alpe Magreglio


Alla prossima...Che finalmente nevica...