lunedì 9 maggio 2016

Grigna Settentrionale (2410 m.) Via del Nevaio (Cresta Nordest) dal Vò di Moncodeno - Valsassina - Lombardia

Sopra la sponda Orientale del Lago di Como si erge maestoso l'affascinante gruppo calcareo delle Grigne, formato dalla Meridionale, dalla Settentrionale e da alcuni loro "satelliti", tra cui spiccano per interesse alpinistico il Sasso Cavallo ed il Sasso Carbonari. E' indubbiamente il più celebre, frequentato e recensito gruppo montuoso delle Prealpi Lombarde e, nel caso odierno, ci spingeremo fino alla maggiore delle sue elevazioni, capace nelle limpide giornate primaverili di un panorama di incomparabile bellezza. Sostanzialmente, come nel caso del Monte Moregallo trattato nel precedente post, questa montagna è divisa in tre distinti settori, decisamente differenti tra loro per dimensioni  e conformazione. Il più noto, frequentato ed allo stesso tempo meno affascinante di questi versanti è l'Orientale, capace di degradare dolcemente ma per ben 1500 metri di dislivello sulla Valsassina. Ben più interessante dal punto di vista alpinistico è la sezione Sudoccidentale della montagna, piuttosto scoscesa ma dai grandiosi panorami sulla sponda Orientale del Lago di Como. Resta infine il versante Nord, capace di una vastissima conca di origine glaciale, al cui interno sorgono inghiottitoi, doline ed abissi tra cui il più celebre è il "Complesso del Releccio" che, con i suoi 23 Km di sviluppo ed oltre 1300 metri di dislivello, rappresenta il secondo sistema carsico più profondo di Italia. In questo ambiente affascinante ma che ha davvero poco di ospitale, oltre alla Via della Ganda, è possibile percorrere la Via del Nevaio, straordinario itinerario che risale uno dei tre canaloni che solcano la scarpata che divide il Circo di Moncodeno in due altopiani, cioè quello delle Foppe da quello degli Zucchi del Nevaio. Escursione del 3 Maggio scorso in splendida compagnia di Enrico, Paolo, Graziano e Mario, foto con Canon 750d... 

Note tecniche :

Difficoltà : EE  

Dislivello : 1012 metri (si tenga presente che mi sono fermato circa 20 metri sotto la cresta Nordest ed indicativamente a 150/200 metri dalla vetta)

Sviluppo : 11 Km

Interesse : paesaggistico, botanico, faunistico


Da Esino Lario, per strada tortuosa, si sale in automobile all'Albergo Cainallo e si prosegue per il parcheggio del Vò di Moncodeno, dove ha termine la carrozzabile (nei pressi dell'edificio sopracitato si rende necessario pagare un ticket pari a 2 euro per la sosta giornaliera). Poco sopra quest'ampio spiazzo sterrato è evidente davanti a noi un'ampia sella erbosa, verso cui bisogna indirizzarsi e nei cui pressi sorge un segnavia che può tornare di aiuto (seguire per Rifugio Bogani, sentiero 25). Un breve e ripido tratto nel bosco permette di guadagnare i primi metri, regalando notevoli scorci sulla Valle dei Molini e sul versante settentrionale della meta odierna. Segue un lungo e monotono traverso che conduce dopo circa mezz'ora ad un bivio, presso il quale andrà ignorato sulla destra il sentiero per il Rifugio Bietti-Buzzi mantenendosi dunque sul numero 25 che va inoltrandosi nell'impluvio della Valle dei Molini. Si scorgeranno sulla sinistra le belle torri rocciose note come il "Frate" e la "Monaca", i cui profili ci accompagneranno nell'attraversamento di alcuni canali piuttosto scoscesi. Senza fatica alcuna si andrà quindi a toccare il fondo della Valle delle Lavine, capace di offrire uno scenario davvero suggestivo grazie alle sue pareti strapiombanti ed ai suoi numerosi fenomeni erosivi. Una serie di tornanti permette infine di raggiungere l'ampia conca laddove sorge l'Alpe Moncodeno, superata la quale si perviene senza possibilità di errore al Rifugio Bogani (1816 metri), appartenente alla sezione del Cai di Monza dal lontano 1906. Nei pressi di questo storico edificio, una palina segnavia invita a seguire un sentiero (segnavia 25/36/37/38) che, dopo alcuni minuti, conduce ad un evidente bivio. Abbandonata la traccia su cui ha sviluppo la "Via della Ganda" (segnavia 25), si prosegue a sinistra in direzione del Passo dello Zapel (segnavia 36/37/38) attraversando l'area nota come Conca delle Foppe. La profonda e panoramica incisione del passo sopracitato non andrà però raggiunta poiché pervenuti al Passo della Val Cugnoletta, si piega leggermente a destra (Sud/Sudest) e per faticosi traversi ci si indirizza verso la base del profondo canalone che lambisce il versante Occidentale del Pizzo della Pieve (in condizioni come quelle da noi incontrate, prestare la massima attenzione a dove si mettono i piedi per via dei profondi abissi e doline presenti su questo versante). Una croce commemorativa posta su un masso (vedasi fotografia) conferma l'imbocco della Via del Nevaio (segnavia 37), decisamente intuitiva nella parte mediana superiore dopo essersi incanalati in quest'ampia incisione che penetra nel versante Nord della Grigna Settentrionale. Obiettivamente non ci sono particolari difficoltà, ma bisogna procedere con cautela per via delle eventuali scariche dall'alto, in quanto la cresta Nordorientale del Grignone presenta spesso pronunciate e traballanti cornici che precipitano puntualmente in questo canalone. Dunque, percorrendo il canale, è bene mantenersi il più possibile a Ovest affinché si evitino spiacevoli incidenti. Una volta raggiunta la parte terminale della Via del Nevaio, si affronta un ripido pendio nella cui parte centrale si presenta come un collo di bottiglia: esso andrà risalito per portarsi nella parte superiore e piegare a sinistra (vedasi fotografia con la traccia corretta di Graziano), dato che io erroneamente mi sono indirizzato verso destra sotto cornici più pronunciate. Seguendo dunque a sinistra ci si porta con alcuni passaggi delicati verso la Bocchetta del Nevaio, non raggiunta oggi perché troppo pericoloso il progredire. Graziano ha quindi trovato una via alternativa per uscire in cresta, risalendo un breve canale posto poco più a Sud della bocchetta sopracitata. Non resta infine che da piegare a destra e seguire la comoda cresta Nordest che in circa 15/20 minuti conduce alla vetta della Grigna Settentrionale, da noi però non raggiunta. Discesa per lo stesso itinerario di salita...


Traccia gps


Graziano e Paolo al Vò di Moncodeno


Mario ed Enrico durante l'attraversamento di un ripido valloncello (siamo sul sentiero 25 che collega il Cainallo ai Rifugi Bogani e Brioschi) 


In primo piano la coppia di torri calcaree note come il "Frate" e la "Monaca". In secondo piano il Monte Legnone con alla sua destra il Pizzo Alto


Splendida fioritura di una Rosa di Natale


Passaggio nei pressi dell'Alpe di Moncodeno


Rifugio Bogani


Palina segnavia nei pressi del Rifugio Bogani. Sarà da seguire per Zapel/Via del Nevaio cioè il sentiero che ha in comune inizialmente i numeri 36 e 37


A distanza di pochi minuti dal rifugio sopracitato ci si trova di fronte ad un bivio. Tralasciando a destra la "Via della Ganda" (segnavia 25), bisogna proseguire sulla sinistra mantenendosi in direzione dello Zapel/Via del Nevaio


Un solitario camoscio nei pressi del Rifugio Bogani (fotografia di Enrico con Panasonic Fz50)


Man mano che ci portiamo verso il versante Nord della Grigna Settentrionale appare sulla nostra destra la cresta di Piancaformia con l'ambiente attraversato dalla "Via della Ganda"


Il Pizzo dei Tre Signori incorniciato dalle rocce del Passo dello Zapel. Indicativamente la foto è stata scattata dal Passo della Val Cugnoletta, posto qualche centinaio di metri più a Occidente rispetto al Passo dello Zapel


Graziano e Paolo passano avanti a batter traccia sui numerosi traversi che ci condurranno verso la base della Via del Nevaio


Il severo ambiente che incornicia il Passo dello Zapel, posto in basso sulla destra ed unica via per raggiungere il Rifugio Riva e l'abitato di Baiedo


Croce commemorativa che ci "assicura" sul corretto orientamento verso il Nevaio


L'ampio solco dove ha sviluppo la parte mediana della "Via del Nevaio"...


...mentre alle nostre spalle la sezione mediana inferiore, anche se parzialmente visibile


Manuel, Paolo e Graziano a batter traccia nella parte mediana della Via del Nevaio (Foto di Enrico con Panasonic Fz 50)


Le forti precipitazioni di Domenica scorsa, cui va aggiunto un forte rialzo termico con totale assenza di rigelo, hanno fatto di questo ambiente un caotico insieme di crolli da cornici nevose, slavine da punti di debole coesione ed altro ancora. L'ambiente che si è oggi venuto a creare è decisamente severo...


...e la soglia di attenzione va decisamente innalzata, dato che i pendii sono instabili e le cornici prossime a nuovi crolli risultano sollecitate dal vento presente su questo versante


Graziano e Paolo verso il ripido canale terminale che conduce sulla cresta Nordest della Grigna Settentrionale


Il canale ha come un collo di bottiglia, superato il quale si biforca su ripidi ed esposti pendii. In verde, la traccia da me percorsa ed ovviamente sbagliata in quanto il passaggio sotto le pronunciate cornici risultava troppo pericoloso in considerazione dell'inconsistenza della neve. In rosso, la traccia percorsa da Graziano, che esponendosi a rischi ancor più elevati si è creato un percorso capace però di buttarlo in cresta!!! 


Graziano e Paolo, alla base del canale terminale, durante la lunga discussione che ci ha visto argomentare su quale via percorrere, si fa per dire, in "maggior sicurezza"


...io parto diritto mentre Graziano e Paolo mi seguono qualche metro più a valle...


...ed ovviamente mi trovo a piegare a destra sul pendio sbagliato! Sono visibili nella parte bassa a destra della fotografia Mario ed Enrico, in primo piano da sinistra, i Pizzi di Parlasco, il Pilastro e la Cima del Palone. In secondo piano, al centro della fotografia, il Monte Muggio, alla cui destra, in ombra, è distinguibile la mole del Monte Legnone


In preda ai deliri per l'errore da me commesso, mentre ridiscendo il canale, il "faina" Graziano, sbuca in cresta e giustamente mi ammonisce! Ecco tutta la saggezza dei più anziani!


Graziano nella delicata discesa dal canale da lui imboccato per l'uscita in cresta (Foto di Enrico con Panasonic Fz 50)


Fantastica solitudine nonostante la mia "riluttanza" per questo massiccio montuoso


Come si evince da questa fotografia, anche beccarsi un solo di questi "massi" nevosi sul corpo avrebbe effetti decisamente poco benefici 


Il pendio in secondo piano rende bene l'idea di quante doline ed inghiottitoi siano presenti su questo versante della montagna. La neve ne maschera abilmente gli abissi, dunque meglio avventurarsi solo se si è certi di quanto si faccia


Anche nel vallone, come evidente dalla nostra traccia, è bene tenersi il più lontano possibile da eventuali slavine causate da cedimenti di cornici nevose


La cresta Nordoccidentale del Pizzo della Pieve, isolato ed impervio satellite del versante Nordest del gruppo delle Grigne


La cima del Palone


Fantastiche ed inaspettate solitudini


Graziano, Enrico e Paolo in sosta, con alle spalle la Cima del Palone


I candidi ed immacolati pendii di questo versante non devono assolutamente trarre in inganno poiché in caso di forte innevamento mascherano inverosimili abissi


In sosta presso un traverso tra il Passo della Val Cugnoletta e l'attacco della Via del Nevaio


Il canalone più a sinistra, parzialmente in ombra ed alle spalle del gruppo, rappresenta quello in cui ha sviluppo la Via del Nevaio


Mario con alle spalle il profondo intaglio del Passo dello Zapel sormontato dalla mole del Pizzo della Pieve


Iniziano le prime luci radenti


Tramonto sulla Grigna Settentrionale...


...e sul Lago di Como...Alla prossima...



8 commenti:

  1. Le Grigne le ho frequentate la prima volta nell'agosto del 2015,ho da tempo programmato un giro che parte da Cainallo e che risale integralmente la cresta di Piancaformia, mi sembra che questo versante sia più interessante rispetto alla frequentatissima via normale del Pialeral.L'ambiente è di prim'ordine e l'escursione che hai fatto è molto bella,dalle tue immagini vedo che è presente ancora parecchia neve,sinceramente evito di fare itinerari in queste condizioni,presumo che ci vorranno 20-30 giorni per lo scioglimento completo .... chissà che non ci riesca a fare un salto.Complimenti per la bella avventura!!

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    1. Sei sempre gentile Christian! Io purtroppo sono maledettamente pregiudizievole verso le grigne ma l itinerario di oggi è decisamente affascinante e le pessime condizioni hanno amplificato ulteriormente il già di per sé poco ospitale versante nord! Se mai vorrai fare un salto, butta un occhio sul profilo del mio amico Claudio Berto, l ha salita da tutti i versanti, in tutte le stagioni e fotograficamente ci sa decisamente fare! Credo pochi meglio di lui ti possano consigliare come e dove prendere la grigna settentrionale! Per quel che mi riguarda, beh, ci tornerò non prima di una decina di anni! Un caro saluto...

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  2. Le tue foto mi fanno bruciare molto più di quanto brucia a te la mancata cima :-(
    le mie al confronto fanno c.....
    Riesci a far apparire il paesaggio come era veramente invece con le mie appare sempre peggio di come lo ricordavo
    Va bhe !! Forse la colpa è della fotocamera ! ;-)
    Un abbraccio e .. .. ci si vede presto !

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    1. Lo vedi che la Grigna porta male! Così abbiamo tutti e due le chiappe in fiamme, vuoi per un motivo vuoi per un altro! Un abbraccio Graziano...

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  3. Tutte le fotografie sono bellissime

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  4. Risposte
    1. Torna presto professore! Come vedi, in tua assenza, combiniamo solo guai! :-)

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