Piccolo rilievo a me molto caro, il Monte Barro si presta ottimamente per tranquille passeggiate di "allenamento" grazie ad una fitta rete sentieristica, capace di offrire alle famiglie semplici percorsi turistici tra incantevoli fiori e paesaggi ed allo stesso tempo, per i più sportivi, impegnativi tiri fino all'ottavo grado alpinistico sulla falesia di Galbiate. E' oggettivamente la montagna "ideale" per tutti coloro che, umilmente e ragionevolmente, volessero avvicinarsi alle vette muovendo i primi passi, iniziando cioè da quote modeste, quale del resto è quella del Monte Barro, impegnandosi su sentieri i cui passaggi offrono i primi "assaggi" di facile arrampicata ed esposizione. Dalla vetta, piuttosto frequentata per via della comodità di accesso grazie al dislivello decisamente contenuto, risultano sempre gradevoli i panorami sulle montagne del Triangolo Lariano e sul vicino Resegone. Consiglio vivamente di effettuare l'escursione di seguito proposta nel mese di Maggio/Giugno, per gustarsi appieno le magnifiche fioriture di cui è capace questa piccola montagna, con esplosioni di Gladioli, Frassinelle, Giaggioli, Primule, Orchidee, Gerani e Gigli, che fanno di quest'area un eccezionale giardino botanico di cui non conosco eguali nell'arco Prealpino Lombardo. Nell'itinerario di oggi è anche possibile una breve divagazione per visitare l'incompiuta Chiesa di San Michele al Barro, la cui costruzione ebbe inizio nel XVIII. Adiacente a questo edificio sacro, o meglio, inglobato a modo di cripta, vi è inoltre il bellissimo oratorio dedicato all'Arcangelo, probabilmente risalente al periodo Longobardo. Passeggiata del 12 Giugno scorso in compagnia del Professor Enzo, ammirevole per la straordinaria conoscenza in materia di Botanica e Zoologia, foto con Canon 750d...
Note tecniche :
Difficoltà : EE (maggior attenzione sulla cresta Nord che richiede alcuni passaggi in cui posare mano)
Dislivello : 725 metri
Sviluppo : 9,890 Km
Interesse : panoramico, religioso, botanico
Giunti in automobile al paese di Galbiate bisogna indirizzarsi in Via Sant'Alessandro laddove una serie di parcheggi permettono di lasciare l'automobile. Zaino in spalla, ci si incammina dunque sulla via sopracitata (segnavia presso il ciglio stradale, inizio sentieri 305/307/301a) intersecando qualche centinaio di metri più avanti la Via dell'Oliva, che bisogna seguire a monte (Nord) attraversando alcuni terrazzamenti a vite. Oltrepassate una serie di villette, l'asfalto lascia spazio allo sterrato fino a condurci in prossimità di un piccolo slargo, laddove sorge un tabellone informativo ed una palina segnavia. Ha qui inizio il sentiero 305, facile ed intuitivo, che ci permetterà di guadagnare quota in maniera alquanto decisa sulla placida dorsale meridionale dei Corni del Monte Barro. Dopo una manciata di minuti, il bosco lascia già spazio a meravigliosi prati punteggiati dai mille colori di questo eccezionale "giardino botanico" qual'è il Monte Barro. Il sentiero su cui stiamo passeggiando, noto anche come sentiero delle creste, è molto panoramico e di poco impegno, dato che si alternano comodi tratti pianeggianti ad altrettanto agevoli roccette. In circa mezz'ora, si toccano in successione dopo alcuni saliscendi le tre elevazioni dei Corni, per giungere infine sulla bocchetta innominata dalla quale, a sinistra, ha sviluppo la Valle della Pila. Davanti a noi sono evidenti gli ultimi passaggi per portarsi in vetta, dunque non resta che da mantenersi sul filo di cresta e con le dovute attenzioni raggiungere la grande croce posta a 922 metri s.l.m. Dalla cima, il percorso è obbligato, si scende ripidamente a Ovest sul sentiero che sale dalla Sella dei Trovanti e si perviene dopo alcuni minuti ad un bivio segnalato da una palina. Qui, abbandoniamo il sentiero principale per svoltare a destra (Nord) e scendere ripidamente nel bosco (segnavia da seguire per Sasso della Vecchia, Prati della Corna). Dopo alcuni minuti ci si trova davanti ad una parete che bisogna risalire senza particolari difficoltà uscendo infine sulla cresta settentrionale della montagna, che andrà seguita lungamente fino a pervenire al Sasso della Vecchia. Anche qui, tutto è ottimamente segnalato e non resta che da piegare in direzione della Baita Pian Sciresa sul sentiero 301, raggiungibile comodamente in venti minuti dal Sasso della Vecchia. Questa amena località rappresenta il crocevia di numerosi sentieri ma noi proseguiremo sul 301 in direzione del Pian Sciresa, superato il quale si intravede sulla nostra sinistra la Chiesa di San Michele al Barro, il cui recupero è stato promosso dal Parco del Monte Barro e dalla Fondazione Cariplo. Visita obbligata presso questo questo edificio di straordinaria suggestione e di nuovo sul 301, noto anche come sentiero di mezzo, che attraversa in successione la Valle della Piana Lunga e la Valle del Prato Rotondo, per terminare in corrispondenza del piccolo slargo laddove all'andata si era imboccato il sentiero 305.
Giunti in automobile al paese di Galbiate bisogna indirizzarsi in Via Sant'Alessandro laddove una serie di parcheggi permettono di lasciare l'automobile. Zaino in spalla, ci si incammina dunque sulla via sopracitata (segnavia presso il ciglio stradale, inizio sentieri 305/307/301a) intersecando qualche centinaio di metri più avanti la Via dell'Oliva, che bisogna seguire a monte (Nord) attraversando alcuni terrazzamenti a vite. Oltrepassate una serie di villette, l'asfalto lascia spazio allo sterrato fino a condurci in prossimità di un piccolo slargo, laddove sorge un tabellone informativo ed una palina segnavia. Ha qui inizio il sentiero 305, facile ed intuitivo, che ci permetterà di guadagnare quota in maniera alquanto decisa sulla placida dorsale meridionale dei Corni del Monte Barro. Dopo una manciata di minuti, il bosco lascia già spazio a meravigliosi prati punteggiati dai mille colori di questo eccezionale "giardino botanico" qual'è il Monte Barro. Il sentiero su cui stiamo passeggiando, noto anche come sentiero delle creste, è molto panoramico e di poco impegno, dato che si alternano comodi tratti pianeggianti ad altrettanto agevoli roccette. In circa mezz'ora, si toccano in successione dopo alcuni saliscendi le tre elevazioni dei Corni, per giungere infine sulla bocchetta innominata dalla quale, a sinistra, ha sviluppo la Valle della Pila. Davanti a noi sono evidenti gli ultimi passaggi per portarsi in vetta, dunque non resta che da mantenersi sul filo di cresta e con le dovute attenzioni raggiungere la grande croce posta a 922 metri s.l.m. Dalla cima, il percorso è obbligato, si scende ripidamente a Ovest sul sentiero che sale dalla Sella dei Trovanti e si perviene dopo alcuni minuti ad un bivio segnalato da una palina. Qui, abbandoniamo il sentiero principale per svoltare a destra (Nord) e scendere ripidamente nel bosco (segnavia da seguire per Sasso della Vecchia, Prati della Corna). Dopo alcuni minuti ci si trova davanti ad una parete che bisogna risalire senza particolari difficoltà uscendo infine sulla cresta settentrionale della montagna, che andrà seguita lungamente fino a pervenire al Sasso della Vecchia. Anche qui, tutto è ottimamente segnalato e non resta che da piegare in direzione della Baita Pian Sciresa sul sentiero 301, raggiungibile comodamente in venti minuti dal Sasso della Vecchia. Questa amena località rappresenta il crocevia di numerosi sentieri ma noi proseguiremo sul 301 in direzione del Pian Sciresa, superato il quale si intravede sulla nostra sinistra la Chiesa di San Michele al Barro, il cui recupero è stato promosso dal Parco del Monte Barro e dalla Fondazione Cariplo. Visita obbligata presso questo questo edificio di straordinaria suggestione e di nuovo sul 301, noto anche come sentiero di mezzo, che attraversa in successione la Valle della Piana Lunga e la Valle del Prato Rotondo, per terminare in corrispondenza del piccolo slargo laddove all'andata si era imboccato il sentiero 305.
Cartina con i sentieri del Parco del Monte Barro
Traccia gps...
Il segnavia presso il ciglio stradale in via Sant'Alessandro a Galbiate
Fioritura di Geranio Sanguigno
Giglio di San Giovanni o "Erba del Diavolo"
Enzo sul sentiero per il Primo Corno
Un Icaro, splendida farfalla nota anche come Argo Azzurro
Gladioli selvatici
Enzo in prossimità del Primo Corno...
... da cui è osservabile l'intero sentiero di cresta per la vetta del Monte Barro
I laghi della Brianza come appaiono dalla cresta Sud del Barro
Enzo su facili roccette
Farfalla nota come Pieride del Biancospino
La giornata non aiuta purtroppo con i panorami di cui è capace questo piccolo rilievo della Brianza
Il Terzo Corno come appare dalla sella della Valle della Pila
Macro su Pieride del Biancospino
Il Professore in un semplice passaggio su roccette un poco esposte...
...ed eccolo in uscita
Superata la vetta, si scende dalla cresta settentrionale. Alle spalle di Enzo si intravede l'anticima Nord del Monte Barro
Un Giaggiolo Susinario
Un'altra Pieride del Biancospino
Fioritura di Orchidea Piramidale
Non mancano le margherite
La Chiesa incompiuta di San Michele come appare da un passaggio esposto sulla cresta Nord
Lecco come appare dalla cresta Nord del Monte Barro
Fioritura di Astranzia Maggiore
Aquilegia
Segnavia alla base della cresta Nord ed adiacente al masso noto come "Sasso della Vecchia". Qui, bisogna seguire per Pian Sciresa e successivamente per San Michele/Galbiate
Baite presso Pian Sciresa
Altro Giglio di San Giovanni
La Chiesa di San Michele, edificio di straordinaria suggestione immerso nel Parco del Monte Barro
Un particolare della Chiesa di San Michele al Barro
Una farfalla nota come Pafia
Incredibili profumi grazie ai numerosi gelsomini alla base della dorsale meridionale del Monte Barro
Alla prossima...