venerdì 4 marzo 2016

Monte Legnoncino (1714 m.) - Val Varrone - Lombardia

Satellite Occidentale dell'imponente quanto celebre Monte Legnone, noto agli escursionisti ed alpinisti per essere l'apice territoriale della provincia di Lecco, il Monte Legnoncino rappresenta un eccezionale pulpito panoramico sul Lago di Como, sulle montagne della selvaggia Val Varrone, nonché sulla Bassa Val Chiavenna. Esso è posizionato nella parte più Occidentale della valle sopracitata, in un territorio aspro dal punto di vista orografico ma piuttosto omogeneo  per storia e tradizioni. Il punto culminante dell'escursione odierna è facilmente raggiungibile da diversi versanti, vedasi ad esempio l'itinerario che parte dal Roccolo di Artesso ed attraversa lungamente le pendici Nordoccidentali della montagna, caratterizzate dalla presenza di numerose trincee, postazioni di artiglieria e camminamenti della Linea Cadorna. In alternativa, per chi cercasse maggior esposizione al sole dato il periodo invernale, è possibile intraprendere la semplice passeggiata che ha inizio dal Ristorante "il Capriolo" (di cui ho un ottimo ricordo culinario quando scesi anni fa con Aurora dalla vetta del Legnone) e che permette di esplorare i versanti Orientali, meridionali e Settentrionali del Monte Legnoncino. La gita, durante la bella stagione, ben si presta anche a famiglie con bambini (soprattutto nel periodo estivo in cui è possibile raggiungere in automobile il Rifugio Roccoli Lorla), non ovviamente in queste condizioni, dato che si percepisce l'elevata instabilità del manto nevoso ed i versanti sottovento presentano discreti accumuli. Passeggiata di poche ore del 1 Marzo scorso dato che nel pomeriggio si corre al lavoro, foto con Canon 750d...

Note tecniche :

Difficoltà : E

Dislivello : 515 metri

Sviluppo : 11,28 Km

Interesse : paesaggistico, storico-militare, faunistico

Dalla S.S. 36 si esce a Dervio e si segue rispettivamente per Sueglio, Introzzo e Tremenico. Raggiunto quest' ultimo paese si piega a sinistra e, per tortuosa strada, si risale a Subiale, parcheggiando senza alcun problema di sosta in prossimità della tettoia del Ristorante "Il Capriolo" (chiuso, riapertura il 12 Marzo). Premetto che il giorno prima avevo contattato i gestori del Rifugio Roccoli Lorla che mi avevano sconsigliato di proseguire fino al loro "locale" poiché la nevicata della notte precedente aveva compromesso l'utilizzo della strada. Detto fatto, mi incammino su noiosa e lunga strada asfaltata che in circa mezz'ora mi permette di raggiungere la frazione di Lavade, oltre la quale si prosegue sempre monotonamente fino al Rifugio Bocchetta ed al piazzale antistante il Rifugio Roccoli Lorla (45 minuti dalla partenza). In conclusione, senza polemica alcuna, strada per gran parte sgombra di neve, con un qualsivoglia 4x4 è possibile salire fino a qui evitando 45 minuti di noiosissimo cammino, non tanto per il contesto, quanto per l'aver camminato su maledetto bitume!!! Giunto dunque in prossimità del piazzale sopracitato (che oggi pare una pista di pattinaggio dal ghiaccio presente!!), sorge una palina segnavia che suggerisce di immettersi finalmente sulla strada militare del Monte Legnoncino, inoltrandosi in un bel lariceto con pendenze decisamente dolci (segnavia per Monte Legnoncino, Strada Militare e Percorso Botanico). Non c'è oggi alcun segno di passaggio umano, la neve è abbondante, farinosa e per nulla compatta, in circa mezz'ora di incantato e comodo cammino si fuoriesce dal bosco raggiungendo una radura dal quale è già eccezionale il panorama. Proseguendo su percorso obbligato ci si porta presso la chiesa di San Sfirio, misterioso santo "endemico" della Val Varrone. Al di sotto di questo piccolo edificio risalente al XIII secolo (leggenda lo vuole come luogo di eremitaggio del più grande di "sette fratelli" del Lago di Como),  sorgono antichi resti di un posto di vedetta risalente la Prima Guerra Mondiale. E' vivamente consigliato visitare l'interno di questi corridoi per assaporare l'amarezza di questi luoghi che videro uomini impegnati al fronte per estenuanti ed interminabili anni. Le poche finestre che si affacciano oggi panoramicamente su questi luoghi incantati non devono far dimenticare mai la follia di una guerra che fu. Tornando all'itinerario, dalla chiesa, non resta che da traversare inizialmente sotto cresta e successivamente sul filo fino a portarsi alla croce di vetta con adiacente madonnina. Panorama mozzafiato ovunque si osservi.


Cartina del percorso...


Dopo circa 45 minuti di noioso cammino, ci si trova finalmente sulla strada militare del Monte Legnoncino...


...raggiungendo le prime panoramiche radure del versante Settentrionale. Qui, l'intero gruppo del Pizzo Ligoncio


Il Monte Legnone come appare da una radura sul versante Nord del Legnoncino


Ampio panorama che abbraccia il Gruppo del Pizzo Ligoncio ed il Monte Disgrazia


Altrettanto ampio è il  panorama sulle montagne della Val Cavargna e della Valle di San Jorio 


L'intera testata Settentrionale della Val Cavargna


Dall'interno di una postazione di artiglieria, ecco ciò che era osservabile dai soldati italiani durante la Grande Guerra 


Una sezione dei camminamenti sotterranei posti al di sotto della Chiesa di San Sfirio


Il panorama dietro le nostre spalle durante la salita verso la cresta del Legnoncino


Nessuna pesta in vetta, pace e solitudine a parte le raffiche di vento...


L'eccezionale colpo d'occhio che si gode dalla cresta Nordorientale del Monte Legnoncino. In basso ed in primo piano il Laghetto (o baia) di Piona, Sulla sponda Occidentale del Lago, i paesi di Gravedona e Dongo sormontati dalle montagne della Val Cavargna e della Valle di San Jorio


La chiesa di San Sfirio come appare dalla parte mediana della cresta. Sullo sfondo il Gruppo del Pizzo Ligoncio


A sinistra il Gruppo dei Monti di Tremezzo, a destra la placida mole del Bregagno. Il paese in primo piano è Dervio cosi come appare dalla vetta del Legnoncino


Tutta la testata Settentrionale della Val Cavargna...Da sinistra a destra, Bregagno, Monte Marnotto, Tabor, Cima Pianchette fino alla piramide in lontananza che è il Pizzo di Gino


Splendido nella mole e nelle forme ecco apparire tutto il versante Sudoccidentale del Monte Legnone


Il Sasso Canale e la Corvegia come appaiono dalla vetta del Legnoncino


Gravedona, sulla sponda Occidentale del Lario, cosi come appare dalla vetta...


...mentre sotto di noi, in visione decisamente aerea, l'abitato di Dervio


In primo piano, da sinistra, il Monte Grona e la lunga dorsale meridionale del Bregagnino, ove sorge la chiesa di Sant'Amate. In secondo piano si intravedono i "colossi" Valdostani


Il panorama ampio e grandioso sulle montagne dell'Alto Lario


Forti e sostenute raffiche di vento sulla Punta dei Merli, angolo di svolta per la via normale verso la vetta del Monte Legnone


Nonostante i modesti 1714 metri di altitudine, il panorama è davvero di prim'ordine


Di ritorno verso San Sfirio. In lontananza è osservabile il Lago di Novate Mezzola 


Ecco quanto è possibile osservare a Sudovest dalla chiesa di San Sfirio...


...mentre qui la visione è verso Nordovest


I Piani di Spagna con il Lago di Novate Mezzola. Al centro della fotografia è possibile osservare il Centro Spaziale del Lario, sorto nel 1976 all'interno della Riserva Naturale


La foce del fiume Adda


Il Monte Berlinghera


In lontananza ecco apparire l'immancabile Monte Disgrazia


Il paese di Musso, ma qui prendetemi con le "pinze"


Le linee eleganti e maestose del Pizzo Cavregasco


Il Monte Bregagno con alla sua destra il Monte Marnotto


Impossibile non fermarsi davanti a tanta bellezza...


Panorama molto ampio su tutto il versante Settentrionale del Lario


Il Rifugio Roccoli Lorla


La frazione di Lavade, sormontata dal Monte Legnone


La tettoia del parcheggio presso il Ristorante "Il Capriolo", punto di partenza di questa facile passeggiata. Alla prossima ed attenzione al manto nevoso che è in pessimo stato!!!





2 commenti:

  1. Foto bellissime che mi fanno venire tanta voglia di neve, ma ormai sono rassegnato che dopo tanti anni, per la prima volta non riuscirò a usare ciaspole e ramponi.Prima la neve non c'era, ora c'è ma spesso nei nostri appennini è brutto tempo con raffiche di vento, e quando c'è il sole sono a lavorare.Ciao da Christian

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    1. Ciao Christian... Su con il morale, la stagione è ancora lunga, troverai il momento giusto per infilare ramponi e piccozza... Un caro saluto e grazie per i complimenti, nulla rispetto al tuo bellissimo blog...

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