Lo Zucco di Sileggio appartiene al gruppo montuoso della Grigna Settentrionale, da cui è separato tramite l'aspra ed impervia Val Meria. Di modesto ed ininfluente interesse alpinistico, esso alterna scoscese pareti rocciose a ripidi pendii erbosi su cui trovano sviluppo antichissimi sentieri e mulattiere. Già trattato in altro post ( http://manuelpermonti.blogspot.it/2015/06/lombardia-lecco-val-dera-via-ferrata.html ) con la bella ed appagante salita per la via ferrata che trova sviluppo sull'aerea cresta Sud, quest'oggi saliremo sulla sua panoramica vetta compiendo un lungo ed appagante itinerario ad anello. Trattasi di una passeggiata un poco impegnativa ma altamente remunerativa, poiché l'escursione attraversa pressoché tutti i versanti di questa affascinante montagna; dal bellissimo ed aspro versante Orientale, noto come il Canyon del torrente Era, al più ameno versante Nordoccidentale, capace di notevoli scorci sul Lago di Como ed inusuali panorami sul Gruppo delle Grigne. Il periodo tardo primaverile (fine Aprile inizio Maggio) è particolarmente indicato per questa escursione, poiché in questi luoghi le fioriture si presentano come un qualcosa straordinario (frassinelle, gigli, primule, crochi, bucaneve, ecc...) ed i sentieri sono pressoché "vuoti" di qualsivoglia escursionista. Gita del 14 Marzo scorso, foto con Canon 750d nonostante la copiosa pioggia che mi ha accompagnato per buona parte dell'itinerario obbligandomi ad un passo decisamente "spedito". Mi sento in obbligo di dedicare questa "vetta" al mio caro amico Diego, fisicamente in sala operatoria durante questa mia escursione, ma psicologicamente con me durante tutto il percorso che in fin dei conti è stato anche da lui parzialmente "calpestato" in occasione di un precedente incontro con il solido gruppo di montagna cui appartengo. Forza Diego, torna presto con noi, torna forte sulle amate montagne, ma soprattutto torna col sorriso per la tua amata e splendida famiglia!!!
Note tecniche
Difficoltà : E+ (porre attenzione all'orientamento durante la salita dall'Alpe Era a Prà Vescovin)
Dislivello : 1211 metri
Sviluppo : 11,21 Km
Interesse : alpestre, rurale, floreale, panoramico, faunistico
Gran parte degli accessi escursionistici a questa vetta avvengono dal paese di Mandello del Lario, posto sulla sponda Orientale del Lago di Como. Dunque, una volta raggiunto l'abitato sopra citato, non resta che da seguire per Somana ed infine Sonvico, parcheggiando l'automobile in prossimità del Campo Santo di quest'ultima frazione. Percorsi alcuni metri "obbligati" su strada asfaltata, si presenta davanti a noi una palina segnavia, che invita a seguire a destra (Est) su comoda sterrata per una decina di minuti (segnavia 15/17/17a, vedasi eventualmente fotografia). Essa diviene presto "Via Crucis", fino alla Chiesa di Santa Maria (664 metri s.l.m.), raggiungibile con buon passo in mezz'ora dal parcheggio. Qui ha termine la "Via Crucis" ed ha inizio una mulattiera pressoché pianeggiante che, mantenendosi in quota sull'aspro canyon della Val d'Era, ne percorre il fianco Occidentale fino all'omonima Alpe. Presso questo ameno ed isolato alpeggio, sorge un'altra bella chiesetta, spesso attorniata nel periodo tardo primaverile da splendide fioriture. Purtroppo sono in anticipo con la stagione, ma, a causa della pioggia copiosa, anche con i tempi. Decido dunque per un ulteriore estensione fotografica dell'itinerario allungando brevemente alle Baite di Prà Nuovo, poste a circa 10/15 minuti dall'Alpe Era, sul sentiero numero 17 che sale alla Bocchetta di Prada ed al Rifugio Bietti (qualche bucaneve e crocus ma è ancora troppo presto per le orchidee!!!). Tornato insoddisfatto all'Alpe d'Era, e con ulteriore acqua nei pantaloni, mi dirigo dunque verso le baite poste a monte in direzione Nordest intercettando una traccia di sentiero che, ponendo attenzione a non smarrire mai, va ad intersecarsi sul più frequentato sentiero 17a (vedasi fotografie per meglio orientarsi). Una decisa svolta a Nordovest e si sale abbastanza comodamente, su sentiero ora evidenziato da segnavia biancorossi, alle baite di Prà Vescovin (994 metri s.l.m.). Qui sorge una palina segnavia (vedasi fotografia), che suggerisce di indirizzarsi verso Occidente e risalire su traccia prima fangosa e poi innevata fino alla Bocchetta di Verdascia, boscosa sella posta tra lo Zucco di Sileggio ed il Monte Palagia. Da questo valico, bisogna ignorare il sentiero 17c, che perde quota in direzione dell'Acqua del Gesso, e piegare a sinistra (segnavia 17a per Zucco di Sileggio, Somana e Mandello) risalendo inizialmente la ripida dorsale e lambendo poi il bivacco Sforza, sempre aperto e ben tenuto. Gli ultimi metri di cresta non presentano alcun problema e, superata una palina segnavia, si perviene infine alla croce di vetta con fantastico (ma non oggi) panorama sulla parte mediana del Lago di Como. Purtroppo nevica, sosta di un quarto d'ora abbondante in attesa di qualche schiarita che non verrà, dunque torno alla palina segnavia che dista pochi metri dalla vetta e piego a sinistra (Ovest) perdendo rapidamente quota in un bosco scosceso e facendo attenzione ai passi per via della notevole neve presente (segnavia 17a per Somana, Mandello). Un brevissimo passaggio su roccette, cui segue un lungo traverso sull'intero versante Nordoccidentale dello Zucco di Sileggio, conduce quindi ad un bivio contrassegnato da una palina segnavia. Mantenendosi sempre sul sentiero 17a, si andrà successivamente ad intersecare il sentiero utilizzato per la salita, quindi al parcheggio presso il Campo Santo.
Traccia gps...Porre particolare attenzione nei passaggi che dall'Alpe Era salgono a Prà Vescovin!!!
Inedito rispetto ai precedenti post, pubblico l'altimetria giusto per far comprendere la ripida discesa che trova sviluppo sui versanti Settentrionale e Occidentale dello Zucco di Sileggio
Scheda tecnica esclusivamente per far comprendere che sarebbe opportuno avere un poncho nello zaino per evitare "inutili corse" dettate dal mal tempo!!!
La palina segnavia posta sulla strada asfaltata che ha inizio dal Campo Santo di Sonvico (bisogna seguire a destra mantenendosi sul sentiero 15 e 17 fino all'Alpe Era)
Affresco presso la IX stazione della Via Crucis
Ecco apparire la Chiesa di Santa Maria
La splendida cascata del torrente Era, posta sullo scosceso versante Nordorientale del canyon
Arrivo in 1 ora e 13 minuti all'Alpe Era, fradicio come un pulcino!!!
Splendide primule nella roccia
Posto questa foto esclusivamente per ragioni di orientamento. Siamo all'Alpe Era ed il sentiero che sale a Prà Vescovin ha inizio alle spalle della casa in secondo piano. Esso inizialmente è traccia non evidenziata da alcun segnavia, sale ripido ad alcune baite per compiere poi un traverso verso Ovest e successivamente verso Sud prima di arrivare ad incrociare il sentiero 17 segnalato da segnavia biancorossi
Le baite di Prà Nuovo, ove i prati sono solitamente disseminati di straordinarie fioriture primaverili
Qualche timida campanella primaverile...
...e le ultime fioriture di Rose di Natale
Segnavia presso le Baite di Prà Vescovin. Da seguire a sinistra il 17a per la Bocchetta di Verdascia
Le baite di Prà Vescovin. Noi arriviamo da destra rispetto alla fotografia e ci troveremo adiacenti alla baita posta in centro fotografia, in corrispondenza della palina segnavia di cui sopra
La sella boscosa della Bocchetta di Verdascia
Il Bivacco Sforza illuminato da una timida schiarita...In realtà scendono alcuni fiocchi di neve...
Finalmente in cresta verso...
...la croce di vetta dello Zucco di Sileggio
Il meteo avverso non rende purtroppo merito allo splendido panorama osservabile da questo privilegiato pulpito panoramico
Molto lontano, sulla sponda Orientale della Val d'Era, la località nota come "La Gardata" così come appare dalla vetta dello Zucco di Sileggio
Panorama a picco su Mandello del Lario e Somana
Alle nostre spalle, rispetto alla vetta, la cresta percorsa. E' visibile sulla dorsale la palina segnavia che ci indirizzerà sulla sinistra per ridiscendere sul 17a al punto di partenza
L'imponente e fantastica parete Sudorientale del Sasso Cavallo
La Punta Spartivento con la villa Serbelloni, estrema propaggine Settentrionale del promontorio di Bellagio
Grigna Meridionale con la marcata incisione della Val Scarettone
Lo Zucco di Morterolo come appare dalla vetta dello Zucco di Sileggio. Su parte di questa cresta si sviluppa la via ferrata che da Santa Maria conduce a questo privilegiato pulpito panoramico
Il paese di Lierna come appare dalla vetta
Panorama dalla vetta verso il promontorio di Bellaggio
Grigna Meridionale durante una timida schiarita
La palina segnavia sulla dorsale. Qui, a sinistra in ripida discesa verso Mandello e Somana (segnavia 17a)
Un breve passaggio su roccette
Piuttosto innevato, in considerazione della modesta quota, il boschivo versante Occidentale dello Zucco di Sileggio
Passaggio presso una baita sul sentiero 17a
Palina segnavia. Su questo sentiero è pressoché impossibile smarrirsi
Bellissime primule ricordano l'arrivo della primavera
Dal sentiero 17a ecco apparire la parte mediana della cresta Sud dello Zucco di Sileggio
La palina segnavia, punto di intersecazione dei sentieri oggi percorsi. A destra per la salita, a sinistra quello di discesa. Alla prossima ed attenzione al meteo...
Ciao Manuel,grazie per la vicinanza e il supporto che riesci sempre a dare,con un po' di pazienza spero di riuscire a tornare a "calcare" le piste con Te e i nostri meravigliosi amici al piu' presto,un saluto a tutti
RispondiEliminaTi chiamo stasera con calma amico mio... Nel frattempo... Preoccupati di rimetterti in forma innanzitutto per la tua Giovanna e per le tue splendide ragazze!!! Poi ne parliamo...
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