venerdì 5 agosto 2016

Punta Giordani (4046 m.) da Punta Indren - Monte Rosa - Valle di Gressoney - Val d'Aosta

Formalmente la Punta Giordani rappresenta la spalla Sudorientale che scende lungo la cresta del Soldato dalla più alta Piramide Vincent. Eppure, se la si osserva da Sud-Sudest, assume un identità ben definita, mostrandosi come una splendida piramide rocciosa capace di ergersi maestosa dagli sconvolti e riluttanti ghiacciai che la circondano. Oltre a rappresentare il reale spartiacque tra l'Alta Valle del Lys (Gressoney) e l'Alta Valsesia (Alagna), questa vetta è anche nota per essere il più basso "4000" nel gruppo del Monte Rosa, salito con buone probabilità dal medico Pietro Giordani (da cui il toponimo) in compagnia di alcuni compaesani nel lontano Luglio del 1801. Scrivo probabilmente poiché l'ascensione non ha purtroppo alcun riscontro dal punto di vista fotografico e, a giudizio di alcuni storici dell'alpinismo, furono dubbie le possibilità di una simile impresa da parte dell'alpinista italiano. E' dunque del Settembre 1871, grazie ad un'affiatata coppia di connazionali che riuscirono a documentare l'ascensione,  la prima scalata alla Punta Giordani, ma tralasciando quelle che possono essere o meno discutibili ipotesi di "attribuzione dei meriti", la salita ai 4046 metri di vetta è davvero entusiasmante in un ambiente che definire grandioso pare davvero riduttivo. Escursione del 29 Luglio scorso in compagnia di Graziano, Mario, Enzo, Giovanna ed Enrico, foto con Canon 750d... (mi sento in dovere di ammonire una parte del gruppo che ha intrapreso la salita senza le dovute attrezzature e precauzioni. Nonostante rappresentino per me grandi amici, non è assolutamente il giusto approccio verso contesti ambientali che richiedono conoscenza ed attenzione particolare, in considerazione dei pericoli oggettivi qui presenti. Invito dunque chiunque mi legga a non seguire il "cattivo" esempio osservabile anche da alcune fotografie poiché la sicurezza delle persone viene prima d'ogni eventuale sogno o ambizione!!!)

Note tecniche :

Difficoltà : F+ (pendenza max 35° con passaggi finali su roccete molto esposte)

Dislivello : 793 metri

Sviluppo : 4, 82 Km

Interesse : paesaggistico, glaciologico

Esposizione : Sud

Attrezzatura : casco, picozza, ramponi, corda, imbrago e moschettoni obbligatori


Dalla Torino-Aosta uscire a Pont San Martin e percorrere interamente la Valle di Gressoney fino alla località Stafal (1825 metri), laddove si trovano gli impianti di risalita da utilizzare quest'oggi. I tre tronconi della funivia permettono di traghettarci da Staffal al Gabiet, quindi al Passo dei Salati per raggiungere infine Punta Indren (35 euro A/r, con prima corsa alle 7.30). Siamo a quota 3260 metri sul livello del mare, giusto il tempo di uscire dalla stazione a monte che davanti a noi appare un ambiente glaciale ed ammaliante, con già ben visibile la meta odierna. Ci incamminiamo dunque su terreno detritico (perdendo alcuni metri di quota) andando ad intercettare la traccia che, traversando in direzione Ovest la terminale del Ghiacciaio di Indren, conduce al Rifugio Mantova ed al Rifugio Gnifetti. Dopo alcuni minuti si abbandona la via (vedasi fotografia) per deviare a destra (Nord) ed iniziare a guadagnare quota sul ghiacciaio sopracitato. Attraversati alcuni crepacci ben visibili ma ugualmente insidiosi, la traccia va indirizzandoci verso l'imponente e pericolosa seraccata che sorge alle pendici Sudorientali della Piramide Vincent. Standone ben alla larga (scariche), si volge a destra in direzione di alcune rocce affioranti che possono ricordare un isola rocciosa in un mare di ghiaccio. Indicativamente questo passaggio è quotato intorno ai 3550 metri sul livello del mare. Poco oltre, è ben visibile la vetta rocciosa della Punta Giordani, apparentemente vicina ma sostanzialmente lunga ancora da raggiungersi. Un'ingannevole serie di gobbe nevose, che sembrano sempre premettere alla cima, sottopone a continui cambi di pendenza, alternando dolci gradazioni ad altre decisamente impegnative in considerazione della quota (alcune relazioni riportano 40° ma a mio giudizio non si raggiungono simili pendenze). Anche in questi passaggi, attenzione ad alcuni crepacci aperti che richiedono cautela ed accortezza. Si arriva infine ad una lunga diagonale che deposita sulla cresta (caratterizzata da enormi cornici) pressoché pianeggiante della Punta Giordani. Essa culmina a Sud in uno sperone roccioso poco pronunciato che offre una divertente e facile arrampicata fino alla madonnina posta in vetta. Il passaggio in roccia è breve e mai difficile (I° grado) ma porre massima attenzione poiché il versante Orientale è espostissimo sul Ghiacciaio delle Piode. Discesa per lo stesso itinerario di salita.



Cartina


Dal Passo dei Salati si è obbligati a percorre alcuni metri in direzione della stazione di Indren. Il panorama da questo sentiero è davvero notevole. In fondovalle è osservabile la Horesteutte, mentre a sinistra della fotografia l'inconfondibile profilo del Testa Grigia. Sulla destra, spicca per mole, la piramide rocciosa del Grand Tournalin


Da sinistra, Piramide Vincent e Punta Giordani come appaiono dall'uscita della funivia di Punta Indren


Dopo aver percorso in comune la traccia che si indirizza verso la bastionata rocciosa che cela il Rifugio Mantova e il Rifugio Gnifetti, la si abbandona in prossimità di questo bivio per indirizzarsi verso Nord-Nordest sull'ampia distesa glaciale del Ghiacciaio di Indren


Il panorama alle nostre spalle durante i preparativi per affrontare in sicurezza il ghiacciaio


Quanto detto nel prologo della relazione a dimostrazione dei pericoli oggettivi qui presenti. Alcune centinaia di metri da Punta Indren, si incontrano i primi crepacci che, in virtù della loro estensione, sono da oltrepassare con le dovute cautele


Ancora uno scatto con il grandioso panorama osservabile alle nostre spalle. In lontananza, sulla linea dell'orizzonte, è intuibile il gruppo del Gran Paradiso


Avvicinandosi all'imponente seraccata che sorge alle pendici Sudorientali della Piramide Vincent il pendio va facendosi più ripido per evitare sulla destra una zona piuttosto crepacciata 


Un orgia di nuvole alle nostre spalle


La piccolezza dell'uomo è ancor più evidente in ambienti così estremi. Nella fotografia, Enrico segue la traccia che gira lontana dall'imponente seraccata della Piramide Vincent


Giovanna e Graziano


Mario


Il punto di massima vicinanza verso la seraccata sopracitata. Siamo transitati indicativamente verso le 10/10.30 del mattino ed alcune scariche hanno fatto ben comprendere l'elevata pericolosità di un eventuale passaggio al di sotto di essa


Graziano e Mario sul Ghiacciaio di Indren


Oltrepassata un isola rocciosa a quota 3530 metri, ecco apparire la parte superiore del Ghiacciaio di Indren sormontato dalla Punta Giordani. Come visibile dalla presenza di alcune cordate, la traccia piega a Ovest per superare numerosi dossi glaciali ed evitando alcune zone crepacciate


Ultimi metri per la vetta. E' visibile una traccia di salita ed una di discesa. Peccato non tutti conoscano le buone regole dell'alpinismo!!!


La splendida Piramide Vincent come appare dalla base delle roccette terminali per la Punta Giordani. Alcuni alpinisti si stanno dirigendo verso la parte superiore della Cresta del Soldato per salire ai 4125 metri della Vincent 


La Punta Parrot (4436 metri) assediata dalle nuvole così come appare dalla Punta Giordani (4046 metri)


Targa commemorativa alla base delle roccette terminali per la Punta Giordani


Il corno roccioso al centro della fotografia è il Balmenhorn (4167 metri), vetta non quotata sulle carte ma meta di "pellegrinaggio" per via della presenza del Bivacco Giordano e della maestosa statua del Cristo delle Vette. Alla sua sinistra la cresta glaciale che si sviluppa in direzione del Lyskamm Orientale


Graziano sulle esposte roccette terminali per la Punta Giordani


Enzo in vetta!!! Complimenti professore...


Graziano, in vetta, a protezione...


...di Giovanna sulle ultime roccette per la Punta Giordani


Il riluttante e "vomitevole" Colle Vincent, capace di scaricare immani quantità di ghiaccio sul sottostante Ghiacciaio delle Piode


In vetta alla Punta Giordani


Il Colle Vincent con alla sua destra il Corno Nero (4322 metri) ed il Ludwigshohe (4342 metri)


Cordate in discesa sul Ghiacciaio di Indren così come appaiono dalla Punta Giordani (4046 metri)


In fotografia un passaggio sulle roccette terminali della Punta Giordani...


...espostissime a Est sul Ghiacciaio delle Piode, dunque mani salde e piede fermo!!!


Per un attimo, tra le nuvole, ecco apparire il gruppo del Gran Paradiso


Enzo, purtroppo spossato, pronto per la discesa verso Indren


Un ultimo saluto alla Punta Giordani


In discesa nella parte superiore del Ghiacciaio di Indren


Nuovamente verso la seraccata della Piramide Vincent


Enzo


Crepacci da attraversare con attenzione


Nuovamente a Punta Indren


Un giovane stambecco nei pressi della stazione di Punta Indren...Alla prossima e mai sottovalutare simili ambienti!!!!






10 commenti:

  1. Bravissimo Manuel, mi guardo tutto velocemente perchè ora è il mio turno a essere in vacanza !!! L'unico 4000 raggiunto da me è il colle del Felik parecchi anni fà, poi tutto il programma venne a mancare (Castore e traversata del Lyskam)causa mal di montagna !!!

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    1. Beato te caro Christian!!! Ho ritrovato le montagne ma mancano i momenti idilliaci passati con la famiglia in Sardegna!!! Amen dai, divertiti, abbronzati e rilassati... Un caro abbraccio da parte di tutti noi

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  2. Caro Manuel, sei stato la mia guida e ti ringrazio per questa esperienza ;-)

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  3. Amico mio, o meglio, caro professore, non devi ringraziare nessuno ma esclusivamente te stesso per la volontà e la determinazione che hai dimostrato a tutti noi! Io ti ho semplicemente fatto un paio di nodi ed ogni tanto spronato ad accellerare il passo vista la quota ed il tuo leggero malessere! Un caro abbraccio con l augurio di mille altre insieme...

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  4. Bellissima relazione e (solite) fantastiche foto di una salita di grande soddisfazione

    Unico neo, come del resto hai già detto tu, è stato chi non ha affrontato la salita con tutte le sicurezze del caso.
    Fortunatamente il ghiacciaio era in ottime condizioni e tutto è andato nel migliore dei modi.

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    1. Grazie per i complimenti ma soprattutto grazie per esserci stato! Mi fa piacere leggere quanto da te scritto in merito alla sicurezza! Di certo non accadrà mai più di salire senza adeguata attrezzatura! Un abbraccio, spero di vederti martedì che c'è anche Duilio e Antonietta

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  5. Bellissime fotografie. Complimenti sinceri

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  6. Sono fiero di te amore mio. Posto meraviglioso per una persona di spessore quale tu sei. Mille baci

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