mercoledì 21 ottobre 2015

Capanna Boval (2495 m.) da Morteratsch - Engandina - Svizzera

Situato a ridosso del confine tra Italia e Svizzera, il glaciale gruppo del Pizzo Bernina risulta tra i più noti e celebrati delle Alpi. Salito per la prima volta nel 1859 dal topografo Svizzero Johan Coaz in compagnia dei fratelli Tscharner, il Pizzo Bernina, insieme ai suoi numerosi satelliti, rappresenta una grandioso e variegato palcoscenico capace di offrire infinite opportunità a chiunque ad esso vi si avvicini. Dal turista domenicale, che può comodamente pranzare alla non indifferente quota di 2973 metri s.l.m.della Diavolezza Berghaus, all'alpinista più preparato, che qui può impegnarsi in ardite vie di misto sul Roseg, sui Palù o sul Bernina stesso, questo gruppo montuoso non può non lasciare esterrefatto il visitatore anche più esigente. Ghiacciai che ricordano i più lontani Himalayani, pareti rocciose alte centinaia e centinaia di metri che si ergono fino ai 4000 metri, vomiti di ghiaccio e crolli di seraccate inimmaginabili che scuotono le valli, ablazione glaciale, rendono tutto ciò pressoché raro se non unico in considerazione della facile meta odierna. E' il lontano 10 Agosto del 2007, giorno successivo al mio 30° compleanno, Aurora è incinta di qualche mese della piccola Naike, mia madre mi propone un regalo di compleanno che puntualmente gli nego! Come controfferta gli propongo una passeggiata in montagna tutti insieme, dunque è così che si parte per Pontresina.

Note tecniche :

Difficoltà : E (sentiero ampio e battutissimo nella sua parte iniziale, un solo passaggio attrezzato con catena per via di una placconata rocciosa su cui è facile trovare verglass. Si tenga presente che gran parte della passeggiata, sviluppandosi su di un versante Nord sormontato da colossi Alpini, è in ombra, conseguentemente le temperature risultano piuttosto rigide anche nei periodi estivi)

Dislivello : 609 metri

Sviluppo : non avendo dietro il gps non ho purtroppo un dato attendibile

Interesse : paesaggistico, glaciologico, botanico

Dal capoluogo lombardo, si raggiunge St. Mortiz, poi per Pontresina fino alla bellissima stazione delle ferrovie Retiche di Morteratsch, laddove un grande parcheggio a pagamento permette di abbandonare l'autovettura. Oltrepassati i binari, si percorre brevemente un'ampia strada sterrata che va indirizzandosi verso la lingua terminale del ghiacciaio, lasciandosi ovviamente alle spalle la stazione ferroviaria sopracitata. Superata un'enorme scultura lignea a forma di mano, si abbandona questa pista forestale e si piega a destra inoltrandosi nel bosco di conifere (segnavia per Chunetta, Chna da Boval Cas). Il sentiero, con alcuni tornanti, ci permette di guadagnare quota nella fitta vegetazione, attrezzato dove necessario con armoniosi ponti in legno e passerelle che evitano di guadare i numerosi torrenti qui presenti. C'è una calca di alpinisti, escursionisti, gitanti, viandanti e merenderos che ha oggi dell'imbarazzante, ma è noto che la montagna screma e man mano che si sale, questo improponibile fiume umano di cui io stesso faccio parte integrante va attenuandosi, fino a scomparire nei pressi di una antichissima morena nota come Chunetta (indicato appunto nei segnavia sopracitati). Essa rappresenta la barriera naturale oltre la quale chi, poco incline alla fatica cui sottopone la montagna, difficilmente si spinge oltre. Oltretutto qui, la vegetazione inizia a farsi rada e lo stupore nell'osservare l'immensa distesa glaciale del Morteratsch ha il sopravvento: pensare poi a come fosse due secoli fa dovrebbe dar ancor più da pensare. Il sentiero, sempre agevole, ci porta quindi a superare un'avvallamento tra la morena del ghiacciaio ed il fianco Occidentale del Piz Boval, ove sorge un grazioso laghetto di origine glaciale. Questo passaggio è noto su alcune carte Svizzere come "Chamin", poiché nella attraversamento di quest'area si rende necessario superare un piccola pietraia. Oltre, non resta che da passeggiare con pendenze mai eccessive, fino a raggiungere lo sperone roccioso dietro il quale si nasconde il rifugio. Alcuni tornanti ed un traverso attrezzato con catena (utile esclusivamente in presenza di ghiaccio o neve) permettono infine di portarsi su questo privilegiato posto di osservazione. Un grazie di cuore, oltre che per la solita "immensa" Aurora, anche per mia madre, capace nonostante tutto di raggiungere una meta decisamente fuori dalla sua portata (Mamma, so che mi leggerai come al solito, quel giorno, per me indelebile, è il regalo più bello che abbia mai ricevuto da te!!!!). Spazio alle foto...



Cartina


Oltrepassati i binari della stazione ferroviaria di Morteratsch, risulta già ben visibile la lingua terminale dell'omonimo ghiacciaio


Sul comodo sentiero nei pressi della Chunetta...


...laddove il panorama si apre grandioso sul Trittico dei Pizzi Palù (a sinistra), sul gruppo del Bellavista (al centro) e sul Ghiacciaio del Morteratsch 


Lampante esempio di tutto ciò che non andrebbe fatto!!! Nonostante prossimi alla terminale, i due improvvisati alpinisti o escursionisti girano allegramente senza adeguata attrezzatura sul ghiacciaio...


...questa è la terminale del Morteratsch che, anche se facilmente aggirabile, resta una gran bella crepacciata!!! Complimenti ai due sopra in foto!!! Io lo attraversai anni addietro quel ghiacciaio e assicuro al lettore che un'eventuale attraversamento sulla Diavolezza o sull'Isla Persa con eventuale rientro alla stazione ferroviaria necessita assolutamente di adeguata attrezzatura e preparazione alpinstica!!!


L'intersecazione tra la rigettante Vadret Pers, che discende dalla Nord dei Palù, e l'Himalayano Ghiacciaio del Morteratsch


Dovrebbe dar da pensare a chiunque un immagine del genere...Oggi nota come Ova da Morteratsch, secoli addietro era semplicemente il fondo del ghiacciaio omonimo. Le scoscese e franose pareti oggi prive di vegetazione, ieri altro non erano che il "letto" di questa distesa glaciale


Credo sia il Piz Languard ma prendetemi con le molle...


Le sinuose linee del ghiacciaio sormontato dal Gruppo dei Bellavista


Piz Cambrena


Fantastico esempio di ablazione glaciale...Un immensa cascata si è creata laddove la Vadret Pers si getta nel Ghiacciaio del Morteratsch...Per i più pazienti, basta aspettar qualche minuto che un distacco da questa repulsiva parete è garantito!!!


I celebratissimi e fotogenici Pizzi Palù (a sinistra è l'Orientale dato che ci troviamo sul versante Nord) caratterizzati dai tre speroni su cui corrono due celeberrime vie di misto quali la Zippert (Occidentale) e la Kuffner (Orientale)


In attesa di un boccale di birra fresca presso la Capanna Boval


Complimenti mamma (a sinistra), il più bel regalo che tu mi potessi donare...


Dalla Capanna (Chamanna in Svizzero) Boval, l'incredibile ambiente glaciale che si crea dai Bellavista, dallo Zupò, dal Piz Argent e dalla Crest Aguzza


All'estrema destra, sempre dalla Boval, ecco apparire il riluttante versante Nordorientale del Piz Bernina, 4000 più Orientale delle Alpi. Anche se distante, è comprensibile l'eleganza e la sinuosità della celebre Biancograt (Scala del Cielo). Essa altro non è che la cresta Nord del Pizzo Bianco (anticima del Bernina) la quale, sviluppandosi per oltre un Km, rappresenta un'ascensione di alta montagna tra le più belle e celebri delle Alpi (probabilmente seconda solo alla cresta Hornli del Cervino)


Grandangolo dal Palù Orientale (a sinistra) al Piz Argent


Il Gruppo dei Bellavista


Sfida la gravità questo ghiacciaio sul lato Orientale del Piz Morteratsch...


...per non parlar poi dell'immenso e rigettante ghiacciaio sulla Nordest del Pizzo Bernina


Antartide? No, semplicemente il versante Nord della quota 3922 dei Bellavista...


...capace di "vomitare" a valle un'immensa distesa di ghiaccio



Nel frattempo si alza il vento sia sul ghiacciaio che sulle creste di confine, capaci queste ultime dei primi fumaioli


Oltretutto il versante Nord è perennemente in ombra, il sole a breve tramonterà ed inizia a fare freddo


Si allungano le prime ombre...


...ed anche il trittico dei Pizzi Palù assume tonalità più calde


Il Gruppo dei Bellavista al tramonto...


...e noi, vuoi per la stanchezza della mamma, scendiamo a valle lentamente e con filosofia, certi di un ultimo regalo da parte di questa straordinaria area Alpina...


...regalo che si riassume con una splendida luna ed una fiammata sul ghiacciaio...Alla prossima e copritevi che fa freddo nelle Alpi...

4 commenti:

  1. ma che meraviglia è mai poi questa??? No un'escursione di tipo E in un ambiente così maestoso e suggestivo e da prendere subito in considerazione per la prossima stagione calda. Adesso vado subito a vedere quanto disti l' "avvicinamento" da Novara!! :)) Complimenti alla mamma e a te per aver "osato" ... Sempre belli i tuoi resoconti. Grazie di mettercene a parte... Questo racconto lo condividerò anche su G+ per proporlo alla mia compagnia di scarponi ;)
    Buona montagna e alla prossima golosa ;) recensione!!!

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    1. Barbara, senza voler peccare di presunzione alcuna, la passeggiata si avvicina più ad un genere turistico che non escursionistico... Mamma non aveva mai passeggiato in montagna ad eccezione di un tentato resegone, mia moglie era addirittura in cinta in quel periodo... Accertati solo che vi sia meteo perfetto altrimenti non vale la pena! Buona notte. ..

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  2. Sai che questo itinerario l'ho fatto anche io con mia moglie incinta nel 1992. Bei ricordi!

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    1. Incredibile circostanza che ci accomuna professore! Noi ci si vede domani sera che ci si diverte dal Duilio! Buona serata anche a te...

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