Eccezionale balcone panoramico posto ad Est del Vallone di Mascognaz, il Corno Vitello, noto anche come Kalberhorn, offre dalla sua aerea vetta uno splendido punto di osservazione su gran parte delle cime che dominano la Conca di Palasina, sull'intero Gruppo del Monte Rosa (offuscato parzialmente dall'imponente Testa Grigia) e su un'infinita serie di "colossi" Alpini, tra cui spiccano per notorietà il Monte Cervino, il Monte Bianco, il Dent d'Herèns, il Gran Combin ed il Gran Paradiso. Insieme all'adiacente Corno Bussola ed al sopracitato Testa Grigia, questa montagna è da considerarsi, grazie alla particolare collocazione, uno dei più grandiosi belvedere dell'intera sezione delle Alpi Pennine. L'inconfondibile profilo che gli appartiene e che ricorda un'imponente pinna affiancata da un elegante dente di roccia (è l'anticima Sud, quotata 2920 metri sul livello del mare), lo rende pressoché unico se osservato dalla Val d'Ayas, ma da qualsivoglia posizione lo si esamini, è evidente la singolarità di questa montagna. Per raggiungere la piccola croce di legno che segnala i 3057 metri di vetta esiste esclusivamente un'unica via di accesso che obbliga a risalire l'inclinata e ripida pietraia del vasto versante Occidentale. Escursione del 28 e 29 Settembre dato che, in compagnia dell'amico Mario, abbiamo pernottato alcuni giorni presso il Rifugio Arp ed il meteo poco favorevole del pomeriggio ci ha obbligati a spezzare l'itinerario su due giorni. Foto con Canon 750d...
Note tecniche :
Difficoltà : EE (Turistica fino al Rifugio Arp perché su ampia strada sterrata, EE per la vetta)
Dislivello : 1203 metri
Sviluppo : non avendo dietro il gps non ho purtroppo un dato attendibile
Interesse : paesaggistico
Usciti a Verrès dall'autostrada A5 Torino-Aosta, si prosegue in direzione della Valle d'Ayas fino ad arrivare al borgo di Brusson. Poco oltre quest'ultimo abitato, chiare indicazioni stradali suggeriscono di seguire a destra per Estoul, superato il quale è possibile parcheggiare in un'ampio spiazzo sterrato. A differenza della salita alla Punta di Valnera (https://manuelpermonti.blogspot.it/2016/08/punta-valnera-2754-m-da-estoul-val.html), utilizzeremo questa volta la lunga e comoda sterrata che, partendo dal parcheggio sopracitato, conduce nei pressi dell'arrivo degli impianti di risalita (segnavia 5/5A/6/6A). Il percorso presenta pendenze davvero turistiche ed in circa 50 minuti si giunge sugli ampi prati dove hanno sviluppo le piste da sci di Estoul. Oltrepassata una graziosa casetta in legno posta a monte della seggiovia (la si mantiene sulla destra), bisogna attraversare l'Alpe Chavanne, oltre la quale è da ignorare una deviazione sulla sinistra (trattasi di una strada poderale che perde quota in direzione del torrente Messuère) per mantenersi sulla destra ed inoltrarsi nel vallone di Palasina (è a sua volta da tralasciare sulla destra la deviazione per il Lago Litteran, facilmente raggiungibile in dieci minuti dal bivio). Sempre per strada sterrata si guadagna quota fino a raggiungere un enorme macigno, laddove la poderale si biforca (presente una palina segnavia, è da seguire sulla destra la poderale 5F in direzione del Rifugio Arp). Dal bivio, in circa mezz'ora di cammino, si raggiunge la terrazza prativa su cui si trova il rifugio sopracitato e sul cui lato Nordorientale ha sviluppo il sentiero che sale ai Laghi di Valfredda (segnavia 5A/5B). Si raggiunge quindi, su sentiero mai ripido, la conca che ospita i due laghi su livelli differenti. Raggiunto il superiore, si mantiene la comoda traccia che costeggia la sponda Occidentale del lago e risale successivamente con lunga diagonale il versante destro orografico della conca. Un'ultima serie di ripidi tornanti ci permette di guadagnare l'ampia linea spartiacque che divide il Vallone di Palasina da quello di Mascognaz (ometto segnavia sulla dorsale). Seguendo ora a destra (est) si sale la dorsale erbosa fino ad incontrare un bivio dove bisogna ignorare il sentiero 5a per il Colle di Valfredda e proseguire sul 5b in direzione del Corno Vitello. L'ambiente muta rapidamente e lo spartiacque, ora cresta Sudoccindentale della nostra meta, diviene ben presto roccioso fino a "morire" alla base del Dente, noto per essere l'anticima meridionale del Corno Vitello. Alcune frecce gialle a vernice, invitano ad abbassarsi sulla sinistra per traversare su pietre instabili il versante Nordovest del Dente sopracitato. Si prosegue quindi fino al centro dell'inclinato pendio Occidentale, che andrà risalito con le dovute cautele fino a portarsi con un ultimo ripido strappo sulla cresta terminale, da cui in un attimo alla vetta. Discesa per lo stesso itinerario di salita.
Mario, in attesa di prendere il temporale mattutino, sulla poderale che da Estoul sale al Rifugio Arp. Siamo nella parte iniziale del percorso, appena oltre l'Alpe Chanlocher
I colori, nonostante l'arrivo del temporale, non mancano
Le magnifiche sfumature autunnali dell'Epilobium Angustifolium (Epilobio o Camenerio)
La strada sterrata si mantiene sul versante sinistro idrografico del torrente Messuère
Ancora le magnifiche sfumature autunnali dell'Epilobium Angustifolium (Epilobio o Camenerio)
Sul versante opposto della valle, ecco apparire il Monte Chiapa ed il Corno Bussola
Magnifici colori autunnali
Il temporale ci obbliga ad una sosta forzata presso il Rifugio Arp. Dalla sua terrazza ecco apparire il Lago Litteran
Terminato il temporale, ci portiamo sul sentiero 5A/5B raggiungendo agevolmente il Lago Inferiore di Valfredda
Il Lago Superiore di Valfredda come appare dalla diagonale che raggiunge la dorsale spartiacque tra il Vallone di Palasina ed il Vallone di Mascognaz
Luci sulla sterrata che da Estoul sale al Rifugio Arp (segnavia 5F)
Ultime luci sul versante Settentrionale del Monte Bieteron
Il mattino seguente il tempo è limpido. Dunque nuovamente sul sentiero 5A/5B in direzione dei Laghi di Valfredda
Una fioritura di Stella Alpina (leontopodium)
La lunga diagonale che conduce sulla linea spartiacque tra il Vallone di Palasina ed il Vallone di Mascognaz
I segnavia presenti sul colle innominato che sorge sulla dorsale spartiacque sopracitata. Il segnavia 3D è da ignorare poiché conduce per cresta Orientale alla Punta Palasina. Noi a destra sul 5A/5B
Il Monte Perrin (a sinistra) e la Gran Cima (a destra)
Il Monte Bianco come appare dalla dorsale spartiacque
Non troppo lontana, la Grande Murailles della Valtournanche
Il Lago superiore di Valfredda
In secondo piano, da sinistra, il Gran Paradiso e la Grivola. In primo piano la Punta Palasina, con alla sua destra la Punta Guà ed la Cima del Palone
Mario sulla dorsale spartiacque. Oltre al Gran Paradiso è facilmente distinguibile la Punta Tersiva
Il bivio citato in relazione. A sinistra, sul 5B, per il Corno Vitello, a destra per il Colle Valfredda
Dal bivio, ecco apparire buona parte della dorsale percorsa che culmina nei 3023 metri del Corno Bussola
Il temporale del giorno precedente ha creato una fastidiosa brina sulle rocce. Purtroppo, partendo presto, il versante di salita è rimasto pressoché in ombra fino al rientro
Il Monte Cervino
Infilata dei 4000 Orientali del Monte Rosa. Facilmente distinguibili la Punta Gnifetti, la Dufour, la Parrot, la Piramide Vincent, il Balmenhorn, il Corno Nero, la Ludswighoe e la Punta Giordani
Il colossale versante meridionale dei Lyskamm
Mario sulla cresta Sudoccidentale del Corno Vitello
Siamo alla base del Dente del Corno Vitello (in alto a destra). Bisogna salire ancora qualche metro per calarsi poi sulla sinistra e traversare verso l'ombroso versante Occidentale della montagna
Dalla ripida pietraia, sono andato cercando il più possibile l'esposizione al sole per evitare tratti ghiacciati che potevano creare alcuni problemi durante la salita alla vetta
Così la pietraia occidentale del Corno Vitello da circa metà salita
Pochi metri ancora per uscire in cresta, quindi a sinistra per la vetta
Panorama eccezionale sulla Punta Felik...
...sul Breithorn Occidentale con evidente la traccia di salita...
...sul Breithorn Orientale e la Roccia Nera con il caratteristico collasso roccioso che delinea la Porta omonima...
...sul Monte Cervino, dove purtroppo oggi hanno perso la vita Ottavio Gerard, Presidente delle Guide del Cervino, e Joel Deanoz (alle cui famiglie va un mio intimo pensiero)...
...sugli insidiosi crepacci e seracchi del Ghiacciaio del Lys...
...sul altrettanto spaventoso Dent d'Hèrens...
ed infine sul mastodontico Grand Combin
Panorama verso la Gobba di Rollin, qui fotografata dal Dente del Corno Vitello
Sulla sinistra il Corno Bussola, in secondo piano il Monte Bianco
Da sinistra, Breithorn Occidentale, Centrale ed Orientale
Il Testa Grigia con alle spalle il Castore e la Punta Felik
In basso sulla sinistra, dal Dente del Corno Vitello, il Monte Pinter con il Bivacco Laltelin
Dal Dente, ecco apparire la cresta Sud del Corno Vitello
Sulla destra, il Corno Vitello, sulla sinistra, il Testa Grigia. Sullo sfondo il Monte Rosa
Nuovamente a lambire la sponda Occidentale del Lago Superiore di Valfredda
Le calde tonalità autunnali presso il Lago Superiore di Valfredda
Impressioni sul Lago Inferiore di Valfredda
Stelle Alpine nei pressi del Rifugio Arp
Alla prossima...
L'altro giorno ci hai dato l'antipasto con la passeggiata tra i colori autunnali, il piatto forte lo hai riservato oggi!! Le immagini parlano da sole, indubbiamente il Corno Vitello è un ottimo "balcone panoramico" sulle cime più blasonate anche grazie alla bella giornata.Ciao Manuel
RispondiEliminaDici giusto caro Christian... Come al solito aggiungerei... Ma il bello deve ancora venire nonostante non vi sia alcuna vetta! Un caro saluto
EliminaPanorami bellissimi.
RispondiEliminaVero cucciola... Ti ringrazio per avermi permesso tre giorni sereni in questo splendido contesto...
EliminaBella roba!!! Una curiosità... su che sito hai fregato le foto??? :D
RispondiEliminaUn abbraccio.
:P Dai, che ieri abbiamo fatto un gran bel giro ugualmente... L importante è la serenità che ci permette di trascorrere ore liete in questa meravigliosa natura! Un abbraccio professore
EliminaInutile che io faccia commenti !
RispondiEliminaVedere queste foto .. ..
mi fa troppo male !
Ciao Graziano... In tutta onestà, nonostante siano molto ridotte rispetto al formato originale, gran parte del merito va al nuovo obiettivo che Claudio mi ha sganciato! È di una qualità eccezionale! Certo il luogo e la giornata hanno aiutato molto ma è davvero imbarazzante la serie L Canon! Un abbraccio, spero di vederti presto...
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