martedì 15 novembre 2016

Parco dell'Adda Nord - Paderno sull'Adda - Lombardia

Con i suoi oltre 330 Km di sviluppo, il fiume Adda rappresenta il più lungo affluente del Po, nonché il secondo per portata media alla foce. Le sue sorgenti si trovano sul Monte Alpisella, posto in territorio Bormiese in piene Alpi Retiche, laddove il fiume offre il suo volto più robusto ed impetuoso a seguito del regime di tipo Alpino cui è sottoposto. Violenza e furia che però vanno smarrendosi lungo il suo corso inferiore, laddove la creazione di due parchi naturalistici (Adda Nord ed Adda Sud) ha fatto si che un ampia superficie di territorio fosse sottoposta a tutela ambientale e a leggi di salvaguardia. Tutto ciò ha ovviamente consentito una crescita rigogliosa della flora ed un'elevata diversificazione della fauna nonostante i grandi boschi del secolo scorso si siano fortemente ridimensionati con lo sviluppo delle attività agricole ed industriali. L'interesse di questo territorio non deve però essere rivolto esclusivamente ad un discorso naturalistico poiché sono numerosi i monumenti, le centrali idroelettriche, i mulini ed i lanifici che sorgono sulle rive del fiume, storiche testimonianze di quanto le comunità umane abbiano sfruttato la forza motrice dell'acqua. E' dunque d'obbligo una visita alla Fortezza di Trezzo o al Forte Fuentes di Colico, ad una delle centrali idroelettriche della Edison, o allo stabilimento Velvis di Varpio d'Adda, non dimenticando quanto il fiume Adda sia nobile ed illustre al punto di creare una seria controversia sul quadro "La Vergine delle rocce" di Leonardo da Vinci. Passeggiata senza particolari velleità ed esclusivamente a fini fotografici del 12 Novembre 2016 in compagnia di Mario, foto con Canon 750d...

Note tecniche :

Difficoltà : T

Dislivello : ininfluente

Sviluppo : 8,40 Km

Interesse : botanico, faunistico


Raggiunto l'abitato di Paderno d'Adda non resta che da parcheggiare l'automobile in prossimità del ponte di San Michele, noto anche come ponte Rothlisberger. Quest'opera, tra le prime a sfruttare il principio dell'ellisse di elasticità, fù realizzata dalla Società Nazionale Officine di Savigliano tra il 1887 ed il 1889 ed ha la particolarità di essere formato da un'unica campata in travi di metallo che sostengono un'impalcatura a due livelli di percorribilità (automobilistico il piano superiore mentre ferroviario quello inferiore). Questo capolavoro di archeologia industriale si innalza dall'alveo del fiume Adda per ben 85 metri di altezza ed è lungo oltre 260 metri, rappresentando un'opera ingegneristica davvero imponente se rapportato all'epoca della sua costruzione, che corrisponde allo stesso periodo di edificazione della Tour Eiffel e con la quale condivide numerose analogie tecniche. Non va infatti sminuita la rilevanza di questo ponte dal punto di vista storico poiché se è vero che l'opera francese è unica a livello internazionale è altrettanto veritiero che il ponte di San Michele divenne nel mondo il simbolo del trionfo industriale italiano, rappresentando per anni il più grande ponte ad arco del pianeta nonché il quinto per ampiezza di luce. Non resta dunque che mantenersi alle spalle quest'opera ingegneristica e dirigersi verso Sud seguendo la destra orografica del fiume Adda fino a quando il lettore lo riterrà più opportuno (nel nostro caso ci siamo fermati presso la Centrale Idroelettrica Bertini della Società Edison). 


La scelta della campata unica del Ponte di San Michele fu dettata sia dall'esigenza di scavalcare una stretta e profonda gola del fiume Adda, sia dalla volontà di non intralciare la navigazione sul corso del fiume Adda 


Bianco Nero sul fiume Adda


Mentre la luce delle prime ore cerca di farsi strada tra le dense foschie che ovattano l'alveo


Riflessi 


Laddove l'Adda corre impetuoso...


...e trova più a Sud riposo


Testimonianze del passaggio di Leonardo da Vinci (le chiuse dell'Adda)


Luci ed ombre in lotta...


...in immobile equilibrio


Scorcio in prossimità del tratto denominato i "Tre Corni" laddove Leonardo da Vinci dipinse la "Vergine delle Rocce"


Bianco Nero su di un salto forzato presso una chiusa


Il Santuario della Rocchetta, inimmaginabile scrigno di storia e tesori


Alla prossima...

8 commenti:

  1. Ancora un'ottima e varia proposta d'immagini,ti stai mantenendo su alti livelli, l'unica foto di cui non sono convinto è quella del bianco/nero della cascata, è sottoesposta e si perdono i dettagli (PS.Piccola critica costruttiva.... :-)))), molto belli gli altri 2 B/N della chiusa e del fiume Adda.Un abbraccio.

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    1. Si accettano critiche opinioni w giudizi senza discriminazione alcuna, figurarsi se a darli sei te! Un caro abbraccio Christian

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  2. Bellissime Manuel !
    Anzi STUPENDE !

    Devo ammettere che come fotografo sei un poco più bravo che come alpinista ! ;-)

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    1. Grazie senior, ma ti correggo... Al massimo sono meno scarso! :P

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  3. Risposte
    1. Le atmosfere che si vengono a creare sono inaspettatamente suggestive... Non credevo...

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